7 autovelox in 25 chilometri sulla Telesina

Boom di multe con l’autovelox e i comuni fanno incassi. Il tratto dove fioccano più sanzioni? La Strada Statale 372 Telesina che inizia dal casello di Caianello della A1 Milano-Napoli e arriva a Benevento.

In un tratto della lunghezza di circa 25 km, si contano, secondo le rilevazioni delle app di navigazione, ben 7 postazioni autovelox per senso di marcia, con limiti di velocità che sono stati modificati nel tempo creando confusione tra gli automobilisti e una raffica di sanzioni. Sull’asfalto i segni di chi inchioda. Non solo tante multe ma anche tanti incidenti stradali.

La SS372 è il tratto d’Italia in cui fioccano più multe tanto è che alcuni comitati civici denunciano che tali apparecchi vengono installati e utilizzati dai Comuni (che si trovano all’entroterra per 7-8 km rispetto alla strada statale) solo ed esclusivamente per per fare cassa.

Proprio in un giorno possono essere elevate anche circa 200 multe; numero che può variare a seconda dei periodi di percorrenza e affluenza di quell’arteria.

RECORD DI INCASSI

E non a caso i 4 comuni interessati dagli autovelox installati sulla Telesina (Puglianello, Castelvenere, Paupisi e Torrecuso) hanno raccolto nel 2022 proventi per complessivi 2,8 milioni di euro grazie alle sanzioni elevate, col record di 1,5 milioni di euro incassati dal comune di Paupisi.

IL MINISTERO PRONTO AD INTERVENIRE

E’ in arrivo la stretta contro il boom degli autovelox. Il ministero delle Infrastrutture guidato da Matteo Salvini sta lavorando alle misure attuative del ddl sulla sicurezza stradale approvato lo scorso 18 settembre dal CdM. Con il provvedimento si è conferita anche la delega per il varo di modifiche al CdS che riguarderanno anche l’installazione delle apparecchiature per la rilevazione automatica della velocità.

In sostanza, nella bozza di normativa si prevede a procedere al controllo di tutte le autorizzazioni rilasciate dalle Prefetture, per verificare se le strade interessate presentino ancora i due requisiti necessari per l’installazione: elevato livello di incidentalità negli ultimi 5 anni e documentata impossibilità o difficoltà di procedere alla contestazione immediata. Laddove se ne accerti la sussistenza, bisogna procedere all’autorizzazione solo a fronte di criteri oggettivi.

Sempre nella normativa di disciplina si prevede anche che l’installazione di tali dispositivi deve avvenire soltanto a intervalli di 15-20 chilometri, adeguatamente segnalati preventivamente come prescrive la legge. In molti casi si legge come la segnaletica di ‘avviso autovelox’ non è visibile perché coperta da vegetazione, o addirittura autovelox posti fuori dalla carreggiata. Fondamentale, poi, è applicare un limite massimo di velocità uniforme per tutto il tratto di strada interessato.

Altro punto, le multe: dalla partita verrebbero taglieri fuori del tutto i sindaci: in alternativa alla gestione dei Comuni, il servizio potrebbe essere assegnato esclusivamente alla polizia stradale. Molte arterie stradali, la manutenzione compete all’Anas e non ai Comuni.

In ultimo, nella proposta di modifica si prevede l’installazione di un solo tipo di apparecchiatura, ovvero il tutor oggi in uso sulle autostrade, che misura la velocità media e non quella istantanea.

COSA FARE PER NON PAGARE LA MULTA

Per non pagare la multa bisogna proporre ricorso. In tal caso bisogna affidarsi ad Associazioni di Consumatori o avvocati che siano veramente competenti nelle sanzioni amministrative e conoscitori della legge 689/81. Infatti, non basta essere un Avvocato famosissimo, c’è bisogno di conoscere attentamente la materia.

Sfatiamo anche il mito: “scarico i moduli, faccio da me!” oppure si rivolgono al ‘cugino di turno’. Istruire un ricorso non è come montare un mobile dove si seguono le istruzioni.

Spesso e volentieri si sente dire “valla a pagare”. Assolutamente no! Chi vi risponde in questo modo o non conosce la materia oppure non vi vuole aiutare.

RICORSO: QUANDO E’ ACCOLTO

Un ricorso viene rigettato quando la Prefettura lo fa con ordinanza o quando il Giudice di Pace emette sentenza. Se manca uno di questi elementi, il ricorso assolutamente non è stato perso.

Se per il GdP bisogna emettere sentenza, per il Prefetto vigila l’istituto del silenzio assenso. Nel senso che: presentato il ricorso e passato un certo numero di giorni, a seconda dei casi, il ricorso si intende automaticamente accolto.

Stranamente – in alcuni casi – i Comuni o gli Enti Provinciali sollecitano il pagamento per i ricorsi vinti. I cittadini però non ci stanno e si muovono con una vera e propria azione legale per far valere le proprie ragioni.

COME AVERE INFORMAZIONI

Tra le varie associazioni presenti in zona vi segnaliamo e vi suggeriamo di contattare IlRicorso.it.

E’ presente sul territorio dal 2005 e negli ultimi anni hanno raggiunto risultati strabilianti per gli autovelox di Marcianise, Cellole, Mondragone, Sessa Aurunca, Aversa Nord.

Redazione

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