Polizia Penitenziaria in lutto, muore l’assistente Imma Cavagnuolo

Imma Cavagnuolo, assistente della Polizia Penitenziaria, è tragicamente deceduta a Roma, colpita da un improvviso malore.

Imma aveva 45 anni e prestava servizio il carcere di Santa Maria Capua Vetere. Era nella capitale nell’ambito dell’organizzazione della sfilata del 2 Giugno.

E’ stata colpita da un inaspettato malore mentre si trovava nella caserma della Scuola Giovanni Falcone.

Da quanto si apprende dalle prime notizie trapelate, “dopo aver fatto colazione ha avuto un malore nella sua stanza e cadendo a terra ha battuto la testa – si legge in una nota a firma del presidente dell’Uspp Giuseppe Moretti -. Il pronto intervento e il successivo trasporto in ospedale dove sembra sia stata immediatamente operata non hanno impedito il decesso”.

Moglie e madre di un figlio di appena dieci anni. Originaria di Casaluce (Ce), molto attiva per il suo territorio: impegnata nella Commissione per i Festeggiamenti della Madonna di Casaluce, poi volontaria nella Protezione Civile.

La sua prematura scomparsa ha lasciato un vuoto incolmabile tra colleghi e familiari.

Il messaggio di cordoglio del sottosegretario di Stato alla Giustizia, sen. Andrea Ostellari:

“Mi stringo nel dolore al marito, ai figli, ai familiari e agli amici di Imma Cavagnuolo, assistente della Polizia Penitenziaria, morta improvvisamente oggi a Roma ed estendo le condoglianze a tutto il generoso Corpo di cui era membro. Che il suo esempio di lealtà, dedizione e coraggio, testimoniato da tanti colleghi, possa sostenere i passi di chi l’ha conosciuta”.

Sono arrivate anche le condoglianze di Giovanni Russo,  Capo del DAP (Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria):

“Ci ha lasciato oggi, all’improvviso, l’assistente capo di Polizia Penitenziaria Immacolata Cavagnuolo. Nata a Caserta, aveva 45 anni. Imma – come tutti la conoscevano – prestava servizio nel Nucleo Traduzioni della Casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere, ma spesso, come nel caso della recente Festa del Corpo, veniva distaccata al Dap per dare il suo contributo nell’organizzazione e realizzazione di eventi di carattere nazionale”. 

“Ci teneva a partecipare e ad esserci, come ben sanno tutti i colleghi sammaritani e quelli che l’avevano conosciuta qui a Roma. Ci teneva ed era noto a tutti il suo grande attaccamento all’uniforme del Corpo. E così in questi giorni si trovava alla Scuola di formazione ‘Giovanni Falcone’ perché era stata inserita fra il personale coinvolto nelle celebrazioni della Festa della Repubblica del 2 giugno – sottolinea Russo -. Oggi pomeriggio, appena appreso la notizia, mi sono recato all’ospedale S. Camillo dove i medici hanno provato fino all’ultimo a sottrarla alla morte. Lascia il marito e un figlio. A loro, così come ai suoi colleghi, tutto il Dipartimento e il Corpo di Polizia Penitenziaria si stringono, uniti nel dolore della perdita, ma anche nel ricordo di Imma che tutti noi porteremo nel cuore dopodomani, nel giorno della celebrazione a cui tanto aveva lavorato”.

Il messaggio di cordoglio del sindacato Sinappe:

“Da pochi minuti abbiamo appreso la notizia, siamo attoniti, sgomenti e senza parole. In un pomeriggio romano uggioso una nostra amica, Immacolata, ci ha lasciati sconfitta da un malore tanto improvviso quanto vigliacco e letale. Imma era impegnata alla Scuola di Formazione di Via di Brava nei preparativi per la cerimonia della Festa della Repubblica. Una vita spezzata a poco più di quarantacinque anni. Una donna solare, di una simpatia innata e contagiosa, magari qualche volta sopra le righe ma sempre dannatamente autentica e verace, come le sue origini di cui è sempre andata fiera. Una caduta dalle scale non poteva lasciare presagire un epilogo così drammatico. Le lacrime accompagnano queste poche righe, il ricordo di una amica, prima, e di una “militante”, poi, che ha condiviso una parte della sua storia lavorativa con l’appartenenza al Sindacato, abbracciando le nostre rivendicazioni, lottando per le colleghe del “femminile” di Rebibbia. Un passaggio che accomuna Imma a Silvia, un’altra amica mai dimenticata. Ora siamo sopraffatti dal dolore, confusi ed increduli, con i pensieri che affollano la nostra mente senza capire in cerca di cosa. Forse del ricordo, quello più autentico, quello più vivace, quello che ci ha regalato il sorriso scanzonato e canzonatorio di Imma. “Come un uccello che canta nella pioggia, lasciamo che i bei ricordi sopravvivano in tempo di dolore”. Che la terra ti sia lieve. Buon viaggio, amica nostra!”.

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Redazione

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