Autovelox Aversa Nord, l’amarezza di chi ha pagato i verbali

Ieri tanti automobilisti hanno tirato un sospiro di sollievo alla notizia data in anteprima e in esclusiva – intorno alle 12 circa – da LaRampa & IlRicorso in merito alla disattivazione dell’autovelox posto sull’Asse Mediano in zona Aversa Nord.

Un apparecchio, ribattezzato “l’autovelox degli incidenti”, da molte ‘vittime’: emessi circa 300mila verbali. Altrettanti sono stati i ricorsi presentati da migliaia di automobilisti grazie anche al supporto dell’associazione IlRicorso.

Una disattivazione che – come constatato più volte – faceva bene solo alla ditta che gestiva all’apparecchio. Il tasto ‘OFF’ premuto ieri – in entrambi sensi di marcia -, arriva anche a seguito delle tante denunce penali per il caso delle ‘notifiche dubbie’.

Certamente di questa gioia, non sarà condivisa dai tanti cittadini che hanno immediatamente pagato la multa oppure si sono trovati qualche amara ‘sorpresa’ per aver redatto ‘da sé’ il ricorso.

INSTALLATI PER LA SICUREZZA STRADALE

Il Piano integrato di sicurezza stradale pluriennale, messo in atto dalla Provincia di Caserta, vede l’attivazione dei dispositivi – attivi 24 ore su 24 (TBD) – per innalzare gli standard di sicurezza sulle strade di propria pertinenza grazie all’impiego, sul territorio, di strumenti tecnologici avanzati di rilevamento delle infrazioni gestiti tramite una piattaforma Cloud, che consentiranno più controllo e maggiore efficacia di intervento nel contrasto alle cause di incidentalità più diffuse, in piena coerenza con gli obiettivi europei di riduzione di morti e feriti sulle strade: -50% entro il 2030.

Nel 2020, nonostante l’impatto delle misure pandemiche sulla mobilità, in Terra di Lavoro, si sono registrati 1.012 incidenti, nei quali 44 persone hanno perso la vita e 1.516 hanno riportato lesioni. Alta velocità e sorpassi azzardati (60,9% dei casi) sono state, ancora una volta, tra le principali cause dei sinistri mortali.

SI PUO’ CHIEDERE IL RIMBORSO?

In tanti, da ieri, stanno contattando l’associazione IlRicorso.it per chiedere se vi è la possibilità di rimborso per chi ha pagato il verbale. La è risposta è no. Già illo tempore fu tentato per l’autovelox di Marcianise: furono intentate una trentina di cause pilota ma nell’occasione i giudici del GdP di Santa Maria Capua Vetere non vollero prendersi la responsabilità di creare un filone giurisprudenziale che avrebbe portato in Italia una grossa novità. Purtroppo la legge è chiara: quando si paga, un verbale lo si definisce; pertanto non è possibile richiedere il rimborso almeno che non ci sia una sentenza penale passata ingiudicata nel certificare che si è trattata di una vera e propia truffa, cosa che allo stato non c’è.

PERCHE’ NON BISOGNA PAGARE

Il problema è che da anni, grazie a IlRicorso.it e al supporto giornalistico de LaRampa, gridiamo a squarciagola di non pagare le multe perché nessuno apparecchio di rilevazione elettronica dell’infrazione installate nella provincia di Caserta, è installato come prevede la norma.

Resta tanta amarezza nelle persone che hanno pagato i verbali, purtroppo sono state vittime della loro stessa fretta. Sarebbe bastato documentarsi cercando sul portale de LaRampa e del IlRicorso per capire che pagare significava buttare i soldi. Cantano vittoria i tantissimi automobilisti che hanno presentato ricorso e lo vedono prossimo accolto.

RIMANERE SEMPRE VIGILI: OCCHIO ALLE ‘BRUTTE SORPRESE’

Ma non finisce qui. La provincia di Caserta, così come i comuni di Marcianise e Cellole, non sono nuovi a certe ‘manovre’ poco cristalline. Nel senso che: anche per le tante persone che hanno presentato ricorso e che lo hanno vinto per il ‘silenzio assenso’ del Prefetto o hanno ottenuto la sentenza tramite il Giudice di Pace, dopo qualche anno – sempre ad opera di ditte private, non meglio identificate – ricevono ordinanze di ingiunzioni e sono costrette a chiedere lo sgravio.

Il problema è che se una persona perde i documenti del ricorso, rischia di trovarsi un pignoramento sul conto corrente, sullo stipendio o un fermo amministrativo.

Una pratica scorretta quando illegittime, se non a tratti illegali che tanto in voga in Italia da quando i Comuni non affidano più la riscossione delle entrate delle sanzioni amministrative all’ex Equitalia (oggi Agenzia Entrate Riscossione) ma si affidano a ditte private, molte di dubbia moralità.

COSA FARE PER NON PAGARE LA MULTA

Per non pagare la multa bisogna proporre ricorso. In tal caso bisogna affidarsi ad Associazioni di Consumatori o avvocati che siano veramente competenti nelle sanzioni amministrative e conoscitori della legge 689/81. Infatti, non basta essere un Avvocato famosissimo, c’è bisogno di conoscere attentamente la materia.

Sfatiamo anche il mito: “scarico i moduli, faccio da me!” oppure si rivolgono al ‘cugino di turno’. Istruire un ricorso non è come montare un mobile dove si seguono le istruzioni.

Spesso e volentieri si sente dire “valla a pagare”. Assolutamente no! Chi vi risponde in questo modo o non conosce la materia oppure non vi vuole aiutare.

DOVE FARE IL RICORSO

Tra le varie associazioni presenti in zona vi segnaliamo IlRicorso.it: sono presenti sul territorio dal 2005 e negli ultimi anni hanno raggiunto risultati strabilianti: 100% dei ricorsi accolti per gli autovelox di Marcianise, Cellole, Mondragone, Sessa Aurunca, Aversa Nord (anno 2017) e ancora nessun rigettato per quello attuale.

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