La lettera di un tifoso: “Aversa è… Aversa”

A poche ore dal terzo scudetto del Napoli, anche ad Aversa è corsa all’allestimento degli ultimi striscioni, bandiere e festoni per celebrare i campioni azzurri.

Però c’è chi, nonostante tutto, seppur tifoso del Napoli ha voluto sottolineare come nella città normanna i comuni cittadini ed amministratori locali si mobilitano per una squadra di Serie A invece di supportare lo sport locale.

A pensarlo è un cittadino aversano che ha voluto inviare a noi de ‘larampa.it‘ questo suo disappunto/osservazione.

Ecco il testo completo:

“Caro direttore Stefano Montone,

mi chiamo Giuseppe e ho quasi 60anni. Affido a lei, queste poche righe che contengono alcune considerazioni/osservazioni.

Premetto che sono un tifoso del Napoli ma da sempre, ho supportato lo sport locale il Real Aversa (quello storico), l’Aversa Normanna dell’Ing. Spezzaferri e il volley della famiglia Di Meo. Non ho mai mancato un appuntamento, ho cercato sempre di godermi – oltre al magico Napoli – queste belle realtà nostrane.
Da qualche tempo, causa acciacchi di età, sono impossibilitato a seguire il calcio e il volley: mi tengo informato tramite i social. Notare come lo sport aversano sia caduto nel dimenticatoio per colpa di una politica locale assente e di una cittadinanza poco attiva, mi piange il cuore. Aversa ha avuto il suo momento d’oro, soprattutto col volley… poi è arrivato il calcio con gli anni indimenticabili dell’Ing. Spezzaferri.

Piano piano siamo tornati nei dilettanti e nell’ombra per quanto riguarda il calcio; per il volley, nonostante lo sforzo di Rolando e Sergio Di Meo, non si riesce a decollare.

La colpa? Ripeto, è della politica e di noi cittadini aversani poco avvezzi a sostenere le compagini che portano il nome di Aversa. Una volta quanto si digitava Aversa su Google, uscivano notizie positive: eventi musicali di caratura internazionale; la città delle 100 chiese; della Polacca; della mozzarella; del Guercino; l’Aversa Normanna e la Poule Scudetto; il Volleyball Aversa e le final four di Coppa Italia… ora se si digita Aversa, esce; la città violenta con rapina e furti; malamovida; tavolini selvaggi; caos strisce blu e tasse ecc…

Fa male vede come oggi, in primis la politica, supporti iniziativa per tingere d’azzurro la città di Aversa. Aversa è granata! Aversa è una città autonoma! Aversa ha una storia identitaria! Aversa poteva ad ambire ad essere una Provincia! Aversa non è Napoli Nord! Aversa non è Napoli. La colpa è sola nostra.
Aversa è quella città che sale sul carro del vincitore; Aversa è quella città che punta subito il dito che emette sentenze e non critiche costruttive.

Vedere i nostri politici, quelli comunali, andare allo stadio e vedere la partita della Casertana o del Napoli e non andare a vedere una partita del Real Aversa o della Normanna Volley… ditemi perchè? Perché leggere di un Comune che ti garantisce l’uso dello stadio o del palazzetto a costi altissimi. Perché essere nemici e non amici?

Siamo circa 55mila abitanti ma ci comportiamo come una paesino di poche anime. La storia dello sport italiano è piena di “favole” provenienti direttamente dalla provincia. Alcune sono durate poco, altre invece hanno avuto il tempo di consolidarsi. Tutte però hanno un elemento in comune: aver regalato ai propri tifosi l’emozione di arrivare nel grande calcio, togliendo dall’anonimato paesi conosciuti spesso solo in ambito locale.

Con l’arrivo del Principe Emanuele Filiberto che ha acquistato il titolo del Real Aversa, spero vivamente che mantenga la promessa di fare calcio ad Aversa.

Perché ripeto: Aversa ha una storia. Aversa ha una identità millenaria. Non siamo secondi a nessuno. Non dobbiamo essere la “seconda scelta” di qualcuno. Aversa non è Napoli. Aversa non è Torre Annunziata. Aversa non azzurro. Aversa è… Aversa!”.

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Redazione

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