Tosse, febbre e dolori articolari: covid o influenza?

Febbre, dolori muscolari, raffreddore e mal di gola: avrò l’influenza o avrò preso il tanto temuto Covid-19? È questa la domanda che molti italiani si stanno facendo nelle ultime settimane. Con il passare del tempo e il sorgere delle nuove varianti (Cerberus e Gryphon) i sintomi del Covid, infatti, sono in parte cambiati e non è così semplice distinguerli dall’influenza.

Per fare chiarezza abbiamo intervistato due esperti in materia: il primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), Massimo Andreoni e il direttore sanitario dell’Istituto Galeazzi di Milano, Fabrizio Pregliasco.

ANDREONI (SIMIT): “PER DIAGNOSI CERTA, TEST DIAGNOSTICO È UNICA SOLUZIONE”

“Nella pratica clinica è sempre molto complicato fare una distinzione tra malattie dell’apparato respiratorio, ovvero riuscire a distinguere chiaramente quella che può essere una influenza da un Covid, piuttosto che da una infezione da altri virus respiratori, visto che ce ne sono moltissimi. Nella pratica clinica, se si vuole avere una diagnosi certa, si deve ricorrere inevitabilmente al test diagnostico“. Lo spiega all’agenzia Dire il primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), Massimo Andreoni.

“È vero- aggiunge- che sui grandi numeri possono esserci delle differenze, in cui i dolori muscolari e il mal di schiena si riscontrano in questo momento più spesso nell’influenza che non nel Covid. Certamente il Covid, rispetto all’influenza, dal punto di vista clinico, è un po’ meno febbrile. Nel Covid non stiamo vedendo i grandi febbroni che si riscontrano nell’influenza, perché il SARS-CoV-2 è presente nelle vie respiratorie più alte rispetto all’influenza, anche se la rinorrea, ovvero il raffreddore e la lacrimazione agli occhi appartengono anche all’influenza. Ecco perchè nei primi giorni di malattia è difficile fare una distinzione”.

“Così come il mal di gola– precisa Andreoni- è certamente preminente nel Covid, un po’ meno nell’influenza ma può essere presente anche in quest’ultima. Non è semplicissimo fare una distinzione”.

“L’elemento determinante- conclude l’esperto- diventa quello epidemiologico: sapere che una persona ha avuto contatti con persone con il Covid, in linea di massima ci consente di dire che è molto più probabile che abbia il Covid che non una influenza, o viceversa. È dunque più il dato epidemiologico, che non quello clinico, che spesso guida a fare una ipotesi diagnostica”.

PREGLIASCO (GALEAZZI): COVID HA PERSO PECULIARITA’ DELLA PERDITA DI OLFATTO E GUSTO”

Sulla stessa lunghezza d’onda il direttore sanitario dell’Istituto Galeazzi di Milano, Fabrizio Pregliasco. “Sostanzialmente- informa il presidente nazionale dell’Associazione nazionale pubbliche assistenze (Anpas)- il Covid stravolge un po’ le cose, perchè ha tutto lo spettro delle infezioni respiratorie. Si è inoltre persa un po’ quella peculiarità, che è più raramente presente, della perdita dell’olfatto e del gusto, elementi che lo caratterizzavano. Non rimane altro che il tampone“. “Tutto questo- sottolinea il virologo- rischia di far confondere Covid e influenza. Quando non c’era il Covid, riconoscevamo la vera influenza dal resto del mondo dei 262 virus, perchè determinava, e determina ancora oggi, l’insorgenza brusca oltre i 38 gradi, almeno un sintomo respiratorio come il naso chiuso o il naso che cola, e almeno un sintomo sistemico come dolori muscolari, un senso di bastonatura. Queste tre cose insieme caratterizzavano e differenziavano clinicamente l’influenza da tutto il resto”.

“Ora, purtroppo- conclude – il Covid fa questo ma fa anche meno: provoca raffreddore, una piccola tosse e rende quindi difficile la caratterizzazione del Covid”.

(Dire)

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