Covid in Cina, usato vaccino che funziona (forse) al 50%

“Riguardo questi oggetti cinesi che mi hanno regalato alcuni colleghi dell’Università di Pechino e penso a quanto indurenti siano andati negli ultimi 3 anni. Mi stupisco infatti del fatto che i cinesi inizino a protestare solo oggi”. Lo scrive sul proprio profilo Facebook il direttore della Clinica di Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova, Matteo Bassetti.

“La popolazione è sfiancata da questa politica ‘Covid Zero’– continua- assolutamente sbagliata, antiscientifica, assurda e autoreferenziale, che è stata un fallimento. Ma il Governo cinese copre con questa politica mancanze enormi e disorganizzazione nella campagna vaccinale: ha usato un vaccino che funziona, forse, al 50%, quando va bene“.

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“La popolazione più fragile e gli anziani sono poco vaccinati- prosegue Bassetti- le autorità sanitarie non hanno acquistato antivirali e monoclonali. Quindi, fondamentalmente, il governo prova a limitare il contagio di un virus che viaggia veloce, perché ha paura dell’impatto di tale circolazione virale“.

“Hanno perso miliardi di dollari in questi tre anni- sottolinea il virologo– che potevano investire in cure e prevenzione. Ne avrebbero persi di meno. Non è solo un problema del Covid ma culturale, la popolazione si ribella a questo metodo conservatore della politica e a come viene affrontato scientificamente un virus”.

“Attenzione, quello che non è accaduto in Cina quando ci furono le manifestazioni di piazza Tienanmen, potrebbero oggi ottenerlo le proteste contro le politiche anti-Covid. Me lo auguro per loro”, conclude.

(Dire)

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Redazione

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