Brand Marol ‘spolpato’: GdF sequesta 800mila euro

Sarebbero riusciti ad “appropriarsi fraudolentemente” dei beni di un’azienda che possedeva, tra l’altro, il marchio di abbigliamento di lusso ‘Marol’, a “distrarne le attrezzature e a distaccare il personale dipendente, altamente specializzato, in altre società costituite ad hoc e a loro riconducibili”. In seguito hanno “licenziato i lavoratori” e avrebbero “avviato dolosamente al fallimento la società”, non prima, però, di “averla depauperata del suo prezioso segno distintivo che, in spregio degli interessi della curatela fallimentare, hanno più volte indebitamente utilizzato”.

Questo il quadro, fatto di reati fallimentari e fiscali, che emerge dall’indagine ‘Madreperla‘ della Guardia di finanza di Bologna, che eseguendo un provvedimento del gip bolognese Andrea Salvatore Romito ha sequestrato il marchio (che vale 700.000 euro) e applicato quattro misure cautelari, consistenti nel “divieto temporaneo dell’esercizio di attività di impresa a carico di due imprenditori, due coniugi di origine cinese, e nell’inibizione allo svolgimento di attività professionali nei confronti di un commercialista e di un consulente”. Altri sequestri, che portano il totale dei beni requisiti oltre gli 800.000 euro, riguardano del denaro dei due imprenditori e “un immobile di significativo valore commerciale nella zona industriale di Bologna, intestato alla holding asiatica”.

L’azienda proprietaria della ‘Marol’, spiegano i finanzieri, “poco prima dell’emergenza Covid era stata acquisita da una holding la cui casa-madre ha sede a Hong Kong”, riconducibile ai due imprenditori cinesi, che poi si sarebbero presi fraudolentemente il brand, licenziando i lavoratori e portando l’azienda al fallimento.

L’operazione criminale messa in piedi dai due imprenditori cinesi, proseguono le Fiamme gialle, “si sarebbe perfezionata non solo attraverso le loro condotte, ma anche grazie alla collaborazione di un prestanome” italiano, anch’egli indagato e al quale “è stata demandata la formale amministrazione della società fallita”, e dei due professionisti destinatari delle misure interdittive.

A carico dei due cittadini di origine cinese il gip “ha inoltre disposto il sequestro preventivo impeditivo del marchio (il cui valore stimato è di 700.000 euro), dei beni aziendali distratti, dei capi di abbigliamento griffati che sono stati abusivamente commercializzati e del profitto dei reati commessi”, disponendo che “l’applicazione dei provvedimenti di natura patrimoniale sia attuata anche ‘per equivalente'”.

(Ama/ Dire)

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