(VIDEO) Elezioni, Casini su Pd-Letta e della Meloni

“Da candidato indipendente sostenuto dal Pd, che rispetta profondamente il suo popolo e la sua storia, e anche il suo lavoro, credo che se oggi per il Pd il problema diventa Letta, vuol dire che non hanno capito assolutamente nulla”. Parola di Pier Ferdinando Casini, rieletto in Senato come indipendente col Pd dopo il voto di ieri, che ne parla oggi incontrando i giornalisti in piazza Maggiore a Bologna.

“Mi sembra che qui qualcuno cerchi, ingenerosamente, di scaricare su Letta- risponde interpellato Casini, che si appresta dunque ad entrare nella sua 11esima legislatura come parlamentare- problemi e contraddizioni che in parte sono dell’attualità, in parte sono del passato e in parte ci saranno sempre. Qualcuno rimprovera a Letta di non aver fatto l’alleanza con i 5 Stelle, ma siamo sulla luna: se lo avesse fatto, sarebbe stato lapidato sulla pubblica piazza, essendo stati fino all’ultimo i 5 Stelle in Parlamento coloro che hanno fatto cadere Draghi, che Letta sosteneva. E con Calenda credo non abbia responsabilità”.

Quindi, aggiunge Casini, che col 40,7% dei voti ha battuto al collegio di Bologna Vittorio Sgarbi, che si è fermato al 32,32%, “Letta ha provato e alla fine si è trovato a fare l’alleanza unica possibile. Ma oggi Letta può essere a mio parere colui che avvia alle soluzioni i problemi del Pd, non certo colui che li ha generati”.

Poi su Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, come possibile futuro segretario del Pd dopo che Enrico Letta – come ha annunciato, non si ricandiderà – Casini è chiaro: “Non voglio entrare in queste cose, che veramente riguardano la vita interna del Pd, io la rispetto e non entro a gamba tesa in situazione peraltro delicata. Faccio solo una valutazione su Letta, di grande rispetto”.

“Francamente, non è che abbiamo sbagliato di molto” sulle previsioni del risultato elettorale: “Pensavo che la Lega sarebbe calata molto, ed è calata molto – afferma Casini -. Forza Italia ha resistito, su Fratelli si capiva nell’aria che erano esplosi. Il Pd ha fatto il possibile nelle condizioni date, ma tutto sommato era prevedibile” l’esito finale. “Certamente, al sud c’è stato questo exploit dei 5 stelle, molto condizionato da un certo voto: di chi aveva a cuore il reddito di cittadinanza. Io sarò nel gruppo Pd come indipendente, come avevo già fatto l’altra volta peraltro”.

“Sgarbi voleva tagliarmi la testa” ma “abbiamo ridato la testa al Nettuno, non dobbiamo tagliargliela perché è Bologna. Pathos ieri sera durante spoglio? Sì, perché non erano stati caricati i risultati di Bologna. Io l’avevo capito immediatamente, francamente” – ride Casini -. “Abbiamo fatto una campagna elettorale col vento contrario- va al punto l’ex presidente della Camera- e questo non è stato facile perché Bologna non è su un altro pianeta. Bologna è in Italia e ‘l’aria’ si sentiva anche qui. Ringrazio non solo i bolognesi, che mi sopportano da tanti anni, ma anche il gruppo dirigente del Pd e dei partiti della coalizione che hanno fatto un lavoro fantastico”. 

Aggiunge Casini: “Non ho mai creduto che Bologna fosse un’isola felice, ha i problemi di altre città così come li ha l’Emilia-Romagna, ma forse un po’ più felice sì. Credo che ieri i cittadini abbiano premiato anche un buon lavoro che si è fatto. Il prossimo Governo, che non è il Governo che avremmo voluto ma è quello che hanno voluto gli italiani, e dovrà tenere presente la specificità e l’importanza di questa città, che tanta parte ha nella storia e nella tradizione italiana”. Continua Casini: “Ho aumentato i voti rispetto all’ultima elezione? Sto facendo analisi, lo dirò meglio nei prossimi giorni. Mi sembra che le cose siano andate bene”.

“Sgarbi? Se tecnicamente avessi dovuto dargli un consiglio, gli avrei detto di fare una campagna opposta. Ma ho capito subito che la campagna sarebbe andata così e che faceva questo, e mi andava benissimo. Non ci siamo sentiti con Sgarbi, ma siamo amici”. Sottolinea Ferdinando Casini, oggi in piazza Maggiore a Bologna, pensando alla sfida nel collegio locale vinta contro Vittorio Sgarbi del centrodestra.

“Sono anche molto contento- allarga l’analisi del voto e dei candidati nei collegi Casini– della vittoria degli altri colleghi, a partire da questo miracolo al fotofinish di De Maria” nel collegio di Carpi.

“Rispetto Sgarbi- conclude Casini– e consiglio a tutti gli italiani di vedere una mostra con lui, se vogliono entusiasmarsi. Quando io ho visto una mostra con lui, sono stato l’uomo più felice del mondo. Qui, però, stavamo parlando di un’altra cosa…”, ossia delle elezioni politiche.

Giorgia Meloni riuscirà a governare? “Ieri giustamente, con un certo equilibrio, Meloni ha dato sfogo con equilibrio anche alla sua soddisfazione. Se è una persona responsabile, e mi augurio che lo sia, da oggi più che la soddisfazione avrà la preoccupazione”.

Sul fatto che il Pd possa o debba riaprirsi adesso a un dialogo con i 5 Stelle, “bisogna chiederlo a coloro che sono radicati nel Pd più di me, io sono un indipendente. E cercherò di svolgere un ruolo in Senato anche rispetto a chi ha vinto le elezioni, che va sempre rispettato perché è stato scelto dagli italiani. Rispetto la scelta degli italiani sulla Meloni”.

“Penso che aveva ragione quell’antico filosofo greco, che diceva che le città si difendono con le armi dei giovani e i consigli degli anziani. Qualche buon consiglio mi riserverò di darlo, un po’ a tutti. Anche alla Meloni? A chi me lo chiede, non so se me lo chiederà”.

(Lud/ Dire)

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