Covid, pericoloso somministrare quattro volte un vaccino a Rna alieno

“Oggi sembrerebbe solo una scelta politica quella della prosecuzione della campagna vaccinale anche su chi ha già contratto l’infezione. Questo perché, secondo i dati che abbiamo, sappiamo che coloro che hanno un’immunità naturale – ovvero hanno avuto il Covid e anche con una sola dose di vaccino sono protetti nel tempo, hanno la memoria immunologica sufficiente affinché i linfociti B riproducano nuovi anticorpi. Questa è la grande differenza: chi ha avuto il virus ha anticorpi contro tutto il virus, mentre chi è stato sottoposto a questo vaccino ‘parziale’, immettendo RNA alieno, ha anticorpi solo per la proteina spike, che è ipermutevole. Infatti Pfizer cerca disperatamente di rincorrere le varianti di questa proteina che muta velocemente rendendo inutile la produzione di anticorpi contro una variante oramai ‘vecchia’. Mi domando, peraltro, perché non sia stato scelto un vaccino tradizionale come quello indiano Covaxin (virus inattivato) che protegge contro tutto il virus. A quel punto cosa importa se ci sono le varianti che attengono soprattutto a quella minima parte del virus che è appunto la proteina spike?”. Il professor Claudio Giorlandino, direttore scientifico dell’Istituto di Ricerca Altamedica di Roma, intervistato dalla Dire, nel giorno in cui al ministero della Salute con una conferenza stampa si torna a programmare il futuro della campagna vaccinale con i nuovi bivalenti aggiornati per Omicron, torna a sottolineare alcuni aspetti controversi di questa campagna vaccinale, a partire dalla scelta del vaccino e tiene a ribadire che nella sua carriera di medico ‘ortodosso’ ha sempre sostenuto pienamente l’utilità dei vaccini “che sono fondamentali“, ma “ho imbarazzo per questo”, come ha detto, chiedendo come mai non sia stato adottato un vaccino tradizionale già in commercio come da virus inattivato o da antigene proteico (esempio Novavax) del tipo di quello per la pertosse.

“Perché mi si obbliga a produrre la proteina spike con un Rna alieno, perché non mi date direttamente la proteina?”, domanda. Giorlandino invita inoltre a guardare ai numeri dei decessi e prende di mira “i bollettini dei morti di Covid“: “L’Istituto Superiore di Sanità, con la serietà che lo contraddistingue, non dice che sono morti di Covid, ma solo con positività al virus, è il mainstream che li riporta così. Si tratta di gente che decede con un tampone positivo, non muore quasi più nessuno ‘per’ questa infezione, ma semmai ‘con’ questa infezione. Partire con questa campagna vaccinale è accettabile però dobbiamo dire che non è salvavita; è importante fare campagne vaccinali per l’influenza e altre patologie”.

Spiega il professore: “Chi ha avuto il Covid al massimo si può reinfettare, ma non si ammala o, se lo contrae nuovamente, presenta solo una sintomatologia leggera. Inoltre, dall’Omicron in poi, è avvenuto un fenomeno biologico importante: in tutte le cosiddette varianti la proteina spike del virus non ‘è più splittabile’ ovvero non si divide in due come accadeva prima ed era questa la caratteristica fondamentale per agganciare i polmoni perché l’enzima TMRPRSS2, che è molto presente sulla superficie dei polmoni, divideva la spike permettendo al virus di penetrare la cellula dando luogo alla pericolosa polmonite interstiziale. Lo stesso accadeva per la prostata e l’intestino. Le attuali varianti- continua Giorlandino- non sono facilmente splittabili e infatti prima si moriva di polmonite interstiziale ora non più. Ovviamente noi medici, siamo tutti fortemente pro-vaccini, ma certo non possiamo essere tutti pro-Pfizer. Questo perché si comincia a segnalare, come emerge dai primi lavori scientifici, la pericolosità di continuare a somministrare negli individui un RNA alieno. La proteina spike dell’RNA alieno impone ai nostri ribosomi di produrre anticorpi e pare che questo non abbia solo un effetto immunogenico, è possibile che abbia altri effetti negativi. Ricordo che tale RNA in alcuni studi è stato segnalato permanere a lungo e, in altri, addirittura poter modificare il DNA di alcune cellule con un meccanismo (prima sconosciuto per la SARS) che si chiama trascrittasi inversa. Mi auguro di cuore che tali segnalazioni non trovino conferma”. “Imbarazza- conclude Giorlandino- che le stesse persone che dicevano di non mangiare una mela OGM ora indicano opportuno somministrare 4 volte un RNA alieno”.

(Dire)

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