Giudice di Pace Marano, flash mob dell’avvocatura

Un flash mob dell’avvocatura di Napoli Nord – nella giornata di venerdì 1 luglio – per protestare contro la chiusura dell’ufficio del Giudice di Pace di Marano di Napoli.

Sui motivi della protesta è intervenuto – tramite nota stampa – l’Avv. Gianluca Lauro, componente del direttivo nazionale del Movimento Forense: “Il senso di questa forma di protesta, anche estremamente suggestiva, è da ricercarsi nella necessità che l’Avvocatura di Napoli Nord non taccia di fronte alla richiesta di chiusura dell’Ufficio del Giudice di Pace di Marano di Napoli, così come indirizzata al Ministero dal Presidente del Tribunale di Napoli Nord. Purtroppo, si tratta di un atto dovuto da parte del Presidente del Tribunale di Napoli Nord, considerata la dimostrata mancanza di una fattiva e concreta collaborazione da parte delle amministrazioni comunali del predetto mandamento (Calvizzano, Giugliano, Marano, Melito, Mugnano, Qualiano e Villaricca) al fine di scongiurare questa chiusura”. 

“Allo stesso tempo, però, va considerato che, un’attenta organizzazione dell’attività giudiziaria, organizzazione che ricade proprio nella sfera di competenza propria del Presidente del Tribunale, non può prescindere anche dalla valutazione delle probabili conseguenze che deriverebbero dall’adozione di un tale inopinato provvedimento. Tale evento avrebbe conseguenze nefaste e catastrofiche per tutti gli uffici giudiziari di prossimità del nostro circondario”.

“L’effetto immediato sarebbe sicuramente quello dell’accorpamento dell’Ufficio del Giudice di Pace di Marano a quello di Aversa, quale ufficio di proprietà e competenza ministeriale. Peccato, però, che su quest’ultimo già gravino pesanti criticità, tra cui quelle relative alla struttura (appena sufficiente ad ospitare i giudici del mandamento aversano) e al personale amministrativo (assolutamente sotto soglia rispetto alla pianta organica e comunque non adeguato in funzione del carico di lavoro), con conseguenziali biblici ritardi nell’assicurare alla cittadinanza una pronta risposta alla tutela dei diritti, che “dovrebbero” essere costituzionalmente garantiti in tempi ragionevoli”.

“Dunque, in un circondario come quello di Napoli Nord, che serve circa un milione di utenti, non può non diventare assorbente, rispetto ad altre problematiche, l’esigenza di assicurare tempi di giustizia degni di un paese civile nonché la presenza di efficienti presidi di legalità nei vari mandamenti. Ciò può avvenire solo attraverso una più razionale organizzazione degli Uffici, elemento dirimente che, fino ad oggi, purtroppo, è mancato in toto”.

“Tali osservazioni soggiacciono, però, a due riflessioni concettualmente preliminari: dinnanzi ad un problema non sempre la soluzione più ovvia riesce a soddisfare tutte le esigenze e la ricerca della strada migliore non compete sicuramente all’Avvocatura. Nostro compito primario è quello di vigilare e denunziare, oltre che manifestare in maniera ferma e decisa il nostro sgomento, dinanzi ad un approccio quanto meno approssimativo nell’affrontare le criticità. Dunque, l’unico dato certo è il seguente: insieme alla chiusura definitiva di un importante presidio di legalità, come quello del GdP di Marano, si verificherà, come conseguenza catastrofica, il grave nocumento creato alla cittadinanza, per la impossibilità di poter ricorrere alla giustizia di prossimità”.

“Accanto a ciò, si infliggerebbe un colpo ferale e, forse, definitivo alla funzione costituzionale dell’Avvocatura proprio laddove più forte e doverosa emerge l’esigenza di assicurare ai cittadini la tutela dei diritti e delle libertà in un contesto territoriale già così fortemente mortificato e compromesso. Ebbene, l’Avvocatura di Napoli Nord non resterà inerme a guardare che si verifichi questo disastro annunciato”.

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Redazione

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