Comunali, in Campania secondo turno per eleggere i sindaci di Pozzuoli e Capua

Sono due i Comuni della Campania dove si tornerà a votare domenica 26 giugno per il secondo turno delle elezioni amministrative.

Si tratta di Pozzuoli, in provincia di Napoli, e Capua, nel casertano.

Nella città puteolana, la più popolosa tra quelle campane al voto, si sfidano al ballottaggio due esponenti del centrosinistra: Luigi Manzoni e Paolo Ismeno. Il primo ha raccolto il 46,35% delle preferenze al primo turno, il secondo il 41%. Manzoni aveva ricevuto il sostegno di dieci liste, tra cui la più votata, Pozzuoli democratica. Otto le liste schierate con Ismeno, tra le quali Figliolia per la Città, la preferita dagli elettori puteolani. Il Pd ha rinunciato a correre con il proprio simbolo. Sul voto l’incognita Vincenzo Figliolia: il sindaco uscente, non ricandidabile dopo due mandati consecutivi da primo cittadino, è indagato dalla procura di Napoli, nell’ambito di un’inchiesta sugli appalti nel Rione Terra, perché avrebbe concesso dei buoni spesa durante l’emergenza Covid in cambio di prestazioni sessuali. Una notizia trapelata sulla stampa poche ore dopo l’election day di dieci giorni fa e che ha acceso la campagna elettorale. Il terzo classificato, Raffaele Postiglione (Pozzuoli Ora!, Potere al Popolo! e Pozzuoli in Comune) ha annunciato di escludere ipotesi di apparentamento. Poco rilevanti i voti raccolti al primo turno dagli altri due nomi in corsa per la fascia tricolore: Antonio Caso del Movimento 5 Stelle si è fermato al 3,20% e Paolo Guerriero di Fratelli d’Italia al 2.05%. Sull’esito del voto a Pozzuoli, dunque, conterà poco la recente scissione nel Movimento 5 Stelle, con l’ex candidato sindaco Caso che ha già annunciato di voler restare nel Movimento a guida Giuseppe Conte.

Sfida sui generis a Capua. Da una parte il candidato progressista Adolfo Villani forte di un lungo curriculum politico alle spalle: già sindaco della città negli anni Novanta, è stato consigliere regionale in Campania fino al 2005 ed esponente prima del Pci e poi dei Ds. Al primo turno, oltre al Partito democratico, lo ha sostenuto anche il Movimento 5 Stelle che però ha raccolto solo il 3,92% delle preferenze (la lista meno votata delle cinque schierate con Villani) nonostante la venuta in città del leader 5 Stelle Giuseppe Conte. Anche in questo caso le tribolazioni interne all’M5s, sfociate nell’addio di Luigi Di Maio, non dovrebbero essere determinanti. Se al primo turno Villani si è classificato primo con il 34,82% dei voti, il suo sfidante al ballottaggio, il candidato civico vicino all’area moderata di centrodestra Fernando Brogna, ha raccolto il 25,29% dei consensi. Ma potrebbero essere decisive le mosse degli altri due aspiranti sindaci esclusi dal secondo turno: Carmela Del Basso e Paolo Romano, forti rispettivamente di un 20,78 e di un 19,11% di voti ottenuti il 12 giugno. Brogna ha chiesto a Del Basso e Romano di schierarsi dalla sua parte, ma nelle ultime ore i due ex candidati sindaci hanno escluso l’ipotesi di un apparentamento.

(Red/Dire)

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