Comunali Capua, Simona De Rosa stoppata da un vizio di forma: “È una caduta che non mi fermerà, mi sono già rialzata”

La strada del successo è lastricata dalle insidie della caduta, una micidiale trappola pronta a scattare sovente senza concedere neppure un minimo di avvisaglia. Vale per ogni campo dello scibile umano:dallo sport alle professioni, dalle arti al fare impresa, e via discorrendo. Non si sottrae a questa spietata legge di natura il pianeta politico, che anzi forse si configura come il terreno più esposto al rischio di tonfi, false partenze, cadute.

Ed è così che la storia pullula di una vera e proprio antologia delle cadute. Alla quale per fortuna, tuttavia, fa da contraltare un non meno ricco florilegio delle rialzate.

Si potrebbero fare migliaia di esempi. Specie in politica. Ma può bastare un passo esemplare del 5 maggio, monumentale ode vergata di getto da Alessandro Manzoni in onore dell’appena defunto ed immenso Napoleone Bonaparte: “due volte nella polvere, due volte sull’altar”. Cadere e sapersi rialzare.

La vera gioia, la soddisfazione più grande secondo Confucio che, lapidario, ammoniva con un suo memorabile detto: “La felicità più grande non sta nel non cadere mai, ma nel risollevarsi sempre dopo una caduta”. Parole di cui si trovano tracce nelle più tarde teorizzazioni di Machiavelli. Il segretario fiorentino e padre del “Principe” nel suo vademecum dell’ottimo princeps si sofferma sulla capacità che questi deve avere di non subire gli eventi negativi, ma di volgerli al proprio favore.

È il caso questo riferibile alla esclusione di Simona De Rosa, giovane giurista della città di Capua, ricusata per un vizio di forma dalla competizione elettorale prossima, nella quale si era arruolata sotto le insegne del Patto Popolare, compagine a sostegno di Ferdinando Brogna, candidato sindaco.

“Mi addolora la mia esclusione dalla lista ma ne farò un motivo per accrescere ulteriormente il mio mordente in questa campagna elettorale – dice la De Rosa -. Profonderò il massimo delle energie di cui dispongo, con una mobilitazione persino maggiore di quanto non avrei fatto se fossi stata formalmente candidata. Credo infatti nel progetto programmatico incarnato dal volto e dalle indubitabili doti del candidato alla fascia tricolore, Ferdinando Brogna, e non mi risparmierò nell’opera di convincimento verso i miei concittadini che intendo sincerare della bontà della nostra ricetta per Capua”.

“Lo dico con una battuta: sarò una ‘apostola” della persuasione, nella consapevolezza che solo il cartello elettorale guidato da Ferdinando Brogna abbia le carte in regola per imprimere una svolta storica per la città.Poco male, dunque, che sia stata esclusa dal livello elettivo: la politica la si può, e anzi la si deve fare,sempre, come gioco di squadra, dove conta il ruolo e non il pennacchio, e l’affermazione del gruppo e non del singolo. Sarò in campo più che mai, con tenacia e determinazione, per il buon governo della città che amo”.

Insomma, quando c’è la passione torna sempre plasticamente adattabile una strofa di un pregevole brano di Lucio Battisti: come può uno scoglio arginare il mare?

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