(VIDEO) L’edizione del TG Psicologia: disforia genere, fine vita, disturbi sonno

È online l’edizione settimanale del TG Dire Psicologia a cura della redazione giornalistica Agenzia Dire.

Ecco i titoli:

– DISFORIA GENERE, ENDOCRINOLOGO: CON TERAPIA SU ADOLESCENTI -70% INTENZIONI SUICIDIO “In Italia non esiste un vero e proprio registro” sulle pratiche della transizione di genere dei minori “ma non sono migliaia di casi come si dice, sono giusto poche unità. Migliaia sono, invece, quelli che si rivolgono nei centri, come il nostro, ma non tutti hanno disforia di genere e non tutti avviano quel percorso. E’ però positivo che le persone chiedano aiuto”. E intervenire tempestivamente sugli adolescenti che vivono una disforia di genere può essere utile visto che “riduce del 70% eventuali intenzioni suicidarie” quando il ragazzo diventerà adulto. Lo ha sottolineato Gianluca Tornese, pediatra-endocrinologo coordinatore dell’ambulatorio pediatrico per la varianza di genere dell’Istituto ‘Burlo Garofolo’ di Trieste nell’ambito di un’ audizione in Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza sulle pratiche della transizione di genere dei soggetti minori di età’.

– FINE VITA, BINETTI: AUTODETERMINAZIONE NON È PRINCIPIO ASSOLUTO E ASTRATTO “La volontà di ciascuno di noi non è un principio lineare assoluto. Ogni scelta che prendiamo ha molti fattori di condizionamento. Il principio di autodeterminazione, dunque, non è un’astrazione, non prescinde da quello che sei, dal tuo vissuto. La libertà non può maturare in un contesto libero da condizionamenti”. Lo ha affermato Paola Binetti, senatrice Udc. In tema di principio di autodeterminazione, la neuropsichiatra ha anche sottolineato come “ogni volta che si evoca un diritto si evoca automaticamente anche un dovere. Se tu hai il diritto alla cura (come recita l’articolo 32 della Costituzione), noi (medici, personale sanitario, istituzioni) abbiamo il dovere di darti la cura, ovviamente se questa cura c’è per la tua patologia”.

– ASSOSALUTE: COME CONTRASTARE DISTURBI SONNO ‘PRIMAVERILE’ “A ogni cambio di stagione l’organismo deve adattarsi a nuovi stimoli esterni, a diverse temperature e al cambio di certi ritmi. Questo è ancor più vero con l’avvento della stagione primaverile, soprattutto nel mese di aprile, quando, complice anche il passaggio all’ora legale, i piccoli disturbi del sonno possono diventare più frequenti, con ripercussioni sul benessere quotidiano”. Per riposare al meglio ed essere dunque concentrati ed energici il giorno seguente, Piero Barbanti, docente di Neurologia presso l’Università Irccs San Raffaele di Roma, ha messo a punto una serie di consigli. “Tra i rimedi quotidiani più comuni, un cucchiaino di miele accompagnato da un infuso di camomilla può essere un valido aiuto per un sonno tranquillo, così come un bagno caldo, una o due ore prima di coricarsi, può favorire il rilassamento. Inoltre, andare a dormire e svegliarsi sempre alla stessa ora, anche nel fine settimana, può aiutare a ristabilire i ritmi sonno-veglia, soprattutto dopo il cambio dell’ora. Evitare- conclude Barbanti- la caffeina, la nicotina e gli alcolici, così come gli schermi luminosi (come il pc o il cellulare) prima di dormire”.

– COVID. 25 % ITALIANI PENSA NON SIA NECESSARIA QUARTA DOSE VACCINO Più di un italiano su quattro non crede che la quarta dose del vaccino contro il Covid-19 sia necessaria. Non solo: il 30% non si esprime su questo tema e non ha già preso una decisione. “È preoccupante che oltre la metà degli italiani non risulti propensa a una ulteriore vaccinazione”, sottolinea Guendalina Graffigna, direttore del Centro di ricerca in Psicologia dei consumi e della salute dell’Università Cattolica, che ha elaborato questi dati nell’ambito del Monitor continuativo sul comportamento degli italiani in tempo di pandemia. “Siccome non stiamo parlando di no vax, perché molti degli intervistati del nostro campione rappresentativo della popolazione italiana è vaccinato, questi numeri- sottolinea l’esperta- mettono in mostra un’ampia sacca di esitanza vaccinale nel nostro Paese, indipendente dal fatto di avere in passato aderito alla campagna, che rischia di crescere nel tempo se non si sosterrà la motivazione alla vaccinazione con una comunicazione adeguata”.

– MINORI ALLONTANATI, NEUROSCIENZIATO: PER TUTELARLI VALUTARE COMPETENZE CTU “Per garantire il giusto approccio e un corretto utilizzo degli strumenti a disposizione, sarebbe necessario e opportuno valutare le competenze dei professionisti che effettuano le Ctu, definendo anche in modo chiaro cosa sia una Ctu”. Lo ha sostenuto Paolo Cioni, psichiatra, intervenuto al convegno ‘Minori allontanati e violenza domestica. Storie fuori e dentro i tribunali. Per una riforma delle prassi giudiziarie’, promosso dall’associazione Rete Sociale Aps. “Al giorno d’oggi- ha aggiunto- esistono pratiche neuroscientifiche che consentono di valutare e stabilire se ci siano stati maltrattamenti attraverso segni di stress post traumatico o di depressione. Il Ctu, secondo le nuove normative, deve rendere conto ai consulenti tecnici di parte e dare spazio al contraddittorio, tenere conto delle istanze e produrre delle bozze di relazione da sottoporre ai consulenti di parte. Questi ultimi dovrebbero produrre delle osservazioni di cui poi tenere conto. Nel 99% dei casi, invece, queste osservazioni non vengono neanche lette”.

(Mab / Dire)

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