Vaccino, tecnologia MRNA anche contro influenza

“Con la diffusione della variante Omicron, altamente trasmissibile ma meno letale dei precedenti ceppi di Covid-19, nonché a fronte della buona protezione offerta dai booster vaccinali, nel 2022 i progressi significativi ottenuti dal comparto delle biotecnologie torneranno ad indirizzarsi verso altre malattie, gravi e croniche, facendo leva sull’esperienza accumulata in questi anni, che è stata unica nella storia”. Così Daniel Koller, responsabile del team di gestione degli investimenti di BB Biotech, realtà che investe a livello globale in società operanti nel settore biotecnologico, interpellato sul tema dalla Dire.

“Per la prima volta le tecnologie biomediche, prima fra tutte l’mRna- prosegue Koller- sono state applicate per contrastare una malattia diffusa letteralmente a livello globale, rispetto ad un utilizzo che era stato sempre associato a malattie rare e per una platea ristretta. Dopo essersi dimostrata efficace nel contrastare i sintomi più gravi di Covid-19, la tecnologia dei vaccini a mRna sarà sempre più impiegata anche per l’immunizzazione da altre malattie, prima fra tutte l’influenza”.

Moderna, per esempio, sta portando avanti tre strategie di sviluppo per vaccini antinfluenzali, ognuna con maggiori livelli di ottimizzazioni volte ad accrescere la risposta immunitaria. “Il preparato in fase più avanzata è il vaccino quadrivalente per l’influenza stagionale, l’mRna -1010- fa sapere ancora Koller alla Dire- che utilizza i ceppi raccomandati dall’Organizzazione mondiale della Sanità. Moderna ha pubblicato per l’mRna -1010 i dati di uno studio di Fase II, da cui non sono risultate particolari problematiche di sicurezza. I dati di immunogenicità sono in linea con il potenziale di superiorità rispetto al vaccino in dosaggio standard per i ceppi di influenza A che causa la maggior parte dei casi di influenza negli adulti”.

Parimenti, prosegue Koller, i dati intermedi sono “in linea con il potenziale di non-inferiorità rispetto al vaccino in dosaggio standard per i ceppi dell’influenza B, di pertinenza prevalentemente pediatrica. Moderna sta inoltre aggiungendo sia ulteriori antigeni emoagglutinina per ampliare la corrispondenza di ceppo, sia antigeni della neuraminidasi per colpire regioni della superficie proteica più protette e ampliare la profondità immunologica”.

Ma secondo Koller, vi è un altro ambito di sicura prospettiva, quello delle terapie geniche, che continua a far registrare progressi significativi. “Un esempio a riguardo è il preparato CTX-001 sviluppato congiuntamente da Crispr Therapeutics e Vertex- spiega- per il quale nell’autunno 2022 sono attesi dati per il trattamento della beta talassemia e dell’anemia falciforme, seguiti dalla presentazione delle domande di autorizzazione entro fine anno e da un potenziale lancio sul mercato nel 2023”.

La terapia CTX001 è basata sulla tecnologia CRISPR ex vivo, una sorta di forbice molecolare in grado di tagliare un DNA bersaglio eliminando sequenze di DNA dannose oppure sostituendo delle sequenze, andando ad esempio a correggere delle mutazioni causa di malattie. “Il CRISPR ex vivo rappresenta una vera e propria rivoluzione per la ricerca biomedica, poiché per la prima volta si è riusciti ad introdurre modificazioni desiderate nel genoma in modo efficace e semplice- conclude- perché può essere utilizzato in qualunque laboratorio minimamente attrezzato, veloce ed economico, abbatte i costi tecnologici in maniera significativa”.

(Cds/ Dire)

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