Madonna dell’Arco, il pellegrinaggio per le vie di Aversa

Dopo due anni di assenza torna la festa della Madonna dell’Arco. Ad annunciarlo i coordinatori del gruppo ‘Cafa’ (Comitato associazioni fujenti agro aversano), Domenico Iavarone e Vincenzo Coscione.

“Gli ultimi due anni sono stati contrassegnati dalle restrizioni imposte dalle autorità per contenere il contagio da covid-19 quindi molte antiche tradizioni sentite nella città normanna finalmente tornano all’antico splendore, seppur in modo un po’ diverso – fanno sapere dal comitato -. Rispetto agli anni addietro, le associazioni che fanno parte del gruppo Cafa, hanno voluto creare un pellegrinaggio cittadino che desse libero sfogo più alla parte spirituale che quella folkloristica, anche se gli organizzatori hanno precisato che è loro intenzione già dall’anno prossimo tutelare e soprattutto salvaguardare le antiche tradizioni del Lunedì in Albis”.

Il  “peregrinatio mariae” avrà inizio il linedì 18 alle ore 16,30 seguendo l’itinerario: Via Roma, via Lamarmora, piazza Savignano, via Piave, via Diaz, piazza Vittorio Emanuele, via Galibardi, piazza Municipio (con deposizione corona di alloro al monumento dei caduti in guerra con la presenza delle istituzioni), via F. Saporito, viale Europa, via Bisceglie, via Dragonetti, via S.Di Giacomo, piazza Trieste e Trento, via Castello, piazza Marconi, via Succurre Miseries, piazza Crispi, piazza fuori Sant’Anna, via Costantinopoli; ore 21:30 conclusione del pellegrinaggio con uno spettacolo di fuochi pirotecnici cinesi.

Nonostante sia terminato al 31.03.2022 lo stato di emergenza, si raccomanda ai Fedeli di rispettare alcune norme al fine di prevenire eventuali contagi dovuti all’attuale situazione pandemica: indossare la mascherina (chirurgica o dispositivo che conferisce superiore protezione come gli FFP2) a protezione delle vie aeree (per i bambini valgono le norme generali); Evitare abbracci e strette di mano; Cercare ove possibile mantenere, nei contatti sociali, una distanza interpersonale di almeno un metro.

“L’incertezza ci ha portato a fare una scelta diversa rispetto il normale svolgimento ma questo chi ha permesso di creare qualcosa che resterà nelle memoria del Popolo dei fujenti aversani – dice il coordinatore del Cafa, Iavarne -.  Tutta la comunità dei fujenti sarà sempre presente nella beneficenza e le opere di carità in collaborazione con le autorità civili e religiose”.

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Redazione

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