Melitopol e la nuova sindaca scelta da Mosca: indagata per alto tradimento

Passate poche ore dalla nomina a prima cittadina di Melitopol, grazie all’uso della forza, Galina Danilchenko ha fatto capire fin da subito da che parte stare. Apparsa in un video ha rassicurato la cittadinanza e annunciato che i “canali televisivi russi inizieranno a trasmettere presto nella regione. Ciò servirà a colmare, secondo la deputata locale, il grande deficit di informazioni affidabili in circolazione”.

L’ascesa di Danilchenko è avvenuta dopo il rapimento, arresto, da parte di uomini armati del sindaco Ivan Fedorov. Democraticamente eletto, Fedorov è ora accusato dall’ufficio del pubblico ministero per la regione separatista di Luhansk, sostenuta dalla Russia, di reati di terrorismo. “Un attacco alla democrazia, un crimine” è stata la risposta del presidente ucraino Volodymyr Zelensky che ne ha chiesto il rilascio immediato.

 Anche la gente non ci sta ed è scesa in piazza, di nuovo, per protestare contro le scelte del Cremlino e contro l’occupazione russa della città. Pur non essendo una grande città dell’Ucraina, Melitopol conta oltre 156 mila abitanti.

Ora su Danilchenko pende l’accusa di “alto tradimento”. L’ufficio del procuratore generale ucraino ha annunciato di aver aperto un’indagine, accusandola “di aver adempiuto al compito affidatole dai suoi rappresentanti della Federazione Russa quando si è dichiarata sindaca ad interim di Melitopol“.

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Redazione

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