Per il 40% degli italiani Putin è un criminale

‘Putin macellaio da eliminare’. Dopo la frase sparata in diretta mondiale da Joe Biden, presidente degli Stati Uniti, tra i leader europei c’è stata una corsa a correggere e a ridimensionare ‘nonno Joe’: è anziano, non si è reso conto… questo il messaggio che traspare sottotraccia. Ma il 40% degli italiani sentiti da Swg la pensa così: Putin è un criminale e la guerra all’Ucraina l’ha scatenata lui. C’è da sperare che i negoziati vadano avanti veloci, che presto si arrivi alla tregua e alla sospensione dell’aggressione militare. Sapendo già che con Putin sarà soltanto una tregua, fino al prossimo conflitto.

Che scoppierà, perché il regime creato da Putin e dalla sua cricca può reggersi e continuare a gestire il potere soltanto in condizioni di guerra perenne. Per questo bisogna mettere al bando, far tacere a colpi di pistola, veleno o gettandolo in cella ogni voce libera. Per questo bisogna chiudere e censurare qualsiasi giornale, periodico e giornalista che voglia svolgere il proprio dovere: raccontare la verità dei fatti, quello che si vede e capisce indagando e svolgendo onestamente il proprio dovere. “Con il presidente Putin non riusciremo a dare forma alla nostra democrazia, torneremo solo al passato. Non sono ottimista in questo senso… non ho più speranza nella mia anima. Solo un cambio di leadership potrebbe consentirmi di sperare” diceva Anna Politkovskaja, giornalista d’inchiesta, spirito libero eliminata dagli sgherri di regime come regalo nel giorno del compleanno dell’autocrate Putin.

Non bisogna ripetere gli errori del passato, l’Europa con voce unica deve tornare attrattiva nei confronti del popolo russo che non può essere condannato in toto a vivere nella menzogna: bisognerà sforzarsi in ogni modo per far capire che la Russia può tornare ad essere considerato Paese degno di stare insieme alle democrazie del mondo perché ha saputo salvarsi rinviando a giudizio i criminali che hanno saccheggiato le ricchezze del Paese, condannando alla povertà la gran parte della popolazione. Battersi per la libertà di parola, perché torni e sia tutelata la libera informazione.

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(Dire)

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