Brucellosi bufalina, Confagricoltura Caserta: “dopo tanto rumore, la Regione partorisce un topolino”

Dopo tanti incontri, confronti, ascolto, esposizioni, spiegazioni, chiarimenti, testimonianze, presentazioni, divulgazioni, proteste, impegni, la politica ha fallito. È quanto emerso, ieri 15 marzo, dalla seduta degli allevatori bufalini di Confagricoltura Caserta, riunitisi per discutere sulle misure contenute nel nuovo Programma obbligatorio di eradicazione delle malattie infettive delle specie bovina e bufalina in Regione Campania, approvato dalla Regione Campania lo scorso 8 marzo con Delibera di Giunta 104.

“Un Piano di “eradicazione” che non convince e non soddisfa gli allevatori: nulla di nuovo rispetto a quanto già presentato nelle bozze che sono state contestate e respinte duramente”. È quanto rappresenta il Presidente di Confagricoltura Caserta, ing. Raffaele Puoti a seguito della riunione.

“La politica ha fallito perché non ha saputo e non sa risolvere i problemi di un territorio; perché non ha saputo rappresentare le legittime esigenze delle imprese di un territorio; perché non ha saputo difendere le attività economiche di un territorio; e perché non ha rispettato gli impegni assunti con i tanti allevatori bufalini. Da sempre abbiamo chiesto una concomitanza di azioni necessarie e indispensabili: Vaccinazione dei capi bufalini nel rispetto delle indicazioni e delle disposizioni del Centro di Referenza Nazionale per le Brucellosi; Autocontrollo aziendale dei capi bufalini in allevamento per la prevenzione delle malattie; Misure di controllo sanitario efficienti ed efficaci; Sostegno alle aziende per la riqualificazione aziendale; Esclusione dalla gestione del Programma di eradicazione di tutti quei soggetti che fin ora hanno gestito la problematica e che hanno condotto al solo abbattimento indiscriminato e incontrollato di un patrimonio zootecnico della provincia casertana. Il Programma deliberato prevede sempre e ancora le stesse misure e azioni che ad oggi hanno determinato il solo abbattimento di decine e decine di migliaia di capi bufalini nell’assoluta indifferenza e arroganza delle Istituzioni. Sono state inserite le misure della vaccinazione e dell’autocontrollo per la provincia di Caserta ma con precise limitazioni tali da rendere inefficaci e inutili dette misure. Una vaccinazione la cui applicazione sarà possibile solo dopo la relativa approvazione da parte dell’Unione Europea, nel mentre il Programma, per le restanti disposizioni, risulta efficace dalla data di pubblicazione della Delibera di Giunta (14.03.2022). I controlli sanitari delle Autorità Competenti sono confermati per tipo, modi e tempi, che, in alcuni casi, risultano anche peggiorativi attribuendosi l’autorità di poter decidere sull’esistenza di uno stabilimento bufalino e sul ripopolamento dello stesso dopo un eventuale abbattimento totale, il cosiddetto stamping out. Contemporaneamente, si individua un’Azienda Ideale i cui parametri di riferimento sono difficili se non impossibili da poter realizzare in un attuale contesto nella maggior parte degli stabilimenti bufalini esistenti se non con tempi lunghi e risorse straordinarie dedicate. Confermate le intenzioni di contributi per la riqualificazione aziendale tramite bandi PSR. Inutilizzabili se le aziende non sono in grado di superare le infezioni sanitarie. E le misure previste non lo consentono, visti i risultati fin ad oggi conseguiti. Inoltre, il PSR non è uno strumento utile per sostenere le aziende in questa problematica sia perché la contribuzione è connessa alla partecipazione di una gara e sia perché la procedura è farraginosa e comporta tempi di risposta incerti e sicuramente lunghi rispetto alle attuali esigenze. Servono risorse dedicate e immediatamente fruibili dalle aziende. Sono stati previsti, in aggiunta, impegni di spesa per la pulizia dei canali di bonifica e l’ammodernamento degli impianti delle idrovore, a capo del Consorzio di Bonifica del Bacino Inferiore del Volturno, per presunti e pretestuosi scarichi illeciti degli allevamenti bufalini da confermare mediante apposita rilevazione di campo, anche questa finanziata dal Piano sanitario. Nessuna esclusione, invece, di chi fin ad oggi, con palese insuccesso, ha diretto l’attività di eradicazione delle malattie infettive di cui alla precedente Delibera di Giunta regionale 207 del 2019. Gli allevatori casertani rimettono al mittente questo nuovo Programma di Eradicazione delle malattie infettive. Non si fermano e continuano a chiedere norme giuste e praticabili ed economicamente percorribili per la gestione degli allevamenti nell’ottica di fare impresa”.

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Redazione

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