Aversa. I profughi ucraini in un bene confiscato ai Casalesi

I beni immobili confiscati alla camorra diventeranno alloggi per i profughi ucraini. Così è stato disposto da una nota inviata dal Prefetto di Caserta, Giuseppe Castaldo a tutti i sindaci e commissari straordinari della provincia. E così sta provvedendo l’amministrazione comunale normanna guidata dal sindaco Alfonso Golia

Stamane, infatti, il Comune è entrato in possesso di un ulteriore bene immobile ubicato in Via San Michele e confiscato a Maurizio Capoluongo, 61 anni, originario di San Cipriano d’Aversa, attualmente agli arresti domiciliari, ritenuto dall’autorità giudiziaria e dai collaboratori di giustizia un elemento di spicco del “Clan dei Casalesi” fin dai tempi del boss Antonio Bardellino ed alla “scomparsa” di quest’ultimo, passato progressivamente ai clan Zagaria e Schiavone. 

L’immobile confiscato, già utilizzabile (mancano solo gli allacci elettrici ed idrici), consiste in una villetta a schiera disposta su tre piani più garage seminterrato per una superficie abitabile complessiva di 130 metri quadrati. 

 

Il Comandante della Polizia Municipale Ten. Col. Stefano Guarino, con i suoi uomini, alla presenza dello stesso primo cittadino e sulla scorta del relativo decreto della Agenzia nazionale per l’amministrazione dei beni sequestrati alla criminalità organizzata, ha, dunque, proceduto all’accesso ed alla materiale acquisizione al patrimonio comunale della struttura residenziale.

Dinanzi alla tragedia della guerra – ha dichiarato l’assessore con delega ai beni confiscati Luigi Di Santodobbiamo tutti fare la nostra parte. Accogliere i bambini e le donne ucraine in cerca di salvezza è un dovere morale. Utilizzeremo i beni confiscati alle mafie presenti nel nostro Comune per  ospitare. Non vedo uso più nobile nell’attesa che questo conflitto fuori dalla storia abbia fine”.

Oggi è un giorno importante – sottolinea il presidente della commissione consiliare per le Politiche sociali, Marco Girone –  non solo perché è stato confiscato un immobile alla camorra ma anche perché lo stesso immobile lo possiamo destinare alla nostra comunità. Arriva questa bella notizia in un momento in cui, sia noi come amministrazione sia la cittadinanza tutta e’ pronta ad accogliere donne e Bambini che scappano dalla guerra. Il mio pensiero va a loro – conclude Girone – e nel nostro piccolo come amministrazione faremo il possibile per assicurare un luogo sicuro in cui stare”.

Sosteniamo la decisione dell’Amministrazione comunale – aggiunge il rappresentante del presidio aversano dell’associazione Libera contro le mafie, Raffaele Carotenutoanche come membri del Tavolo di coprogettazione sul riutilizzo sociale dei beni confiscati. Occorre mettere immediatamente a disposizione tali beni per accogliere momentaneamente le donne, i bambini e gli anziani che fuggono dall’orrore della guerra in Ucraina e sono in cerca di un rifugio sicuro nel nostro Paese. Si tratta di un’iniziativa non soltanto concreta nell’offrire immediata accoglienza a chi oggi vive un momento di sofferenza, ma anche emblematica in quanto prova a restituire dignità a questi luoghi simbolo di attività criminali e di guerre di camorra subite per decenni e che sono costate un altissimo numero di morti innocenti. Allargare le braccia e accogliere è il primo passo verso la pace”.

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Redazione

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