Guerra in Ucraina, Cpi: “Draghi affidi a Berlusconi mediazione con Putin”

«Affidare una missione di peacekeeping internazionale a Silvio Berlusconi per firmare in Italia un accordo di cessate il fuoco tra Russia e Ucraina». A lanciare la proposta è Alexandro Maria Tirelli, presidente delle Camere penali del diritto europeo e internazionale, già commentatore per la Bbc e per il New York Times su temi di attualità e di politica giudiziaria.

«Il governo italiano e il premier Mario Draghi possono svolgere un ruolo da protagonisti nel complesso scacchiere della crisi – aggiunge Tirelli – non solo attraverso l’azione diplomatica formale dell’esecutivo d’intesa con le altre cancellerie europee ma riconoscendo all’on. Berlusconi il ruolo di capodelegazione nell’avvio di trattative dirette con il presidente russo, Vladimir Putin. Non è un mistero che non esiste al mondo, a parte Berlusconi, un leader politico che possa vantare un rapporto personale così forte e duraturo con il capo del Cremlino in grado di superare le mille diffidenze e le mille incognite che si incistano nell’instaurazione di colloqui politici di così alto livello».

«L’ufficio studi delle Camere penali del diritto europeo e internazionale ha elaborato una propria proposta operativa, che mette a disposizione delle parti, per poter giungere, nel minor tempo possibile, a un negoziato in grado di assicurare la de-escalation e di contemperare le esigenze di sicurezza e il diritto alla sovranità di ambo le Nazioni in lotta».

«A seguito dell’immediata conclusione dello scontro armato e del ritiro delle truppe russe, l’Ucraina dovrà riconoscere l’indipendenza del Donetsk e del Lugansk ufficializzando, al contempo, l’impegno a non aderire alla Nato e a non dislocare sul proprio territorio armi tattiche chimiche o batteriologiche. Ulteriore impegno sarà quello di non adottare, ora e in futuro, atteggiamenti repressivi nei confronti di cittadini russi o bielorussi che vivono sul proprio territorio».

«Allo stesso modo, Mosca dovrà rispettare gli esiti di un nuovo referendum per l’autodeterminazione nazionale dei cittadini della Crimea da svolgersi sotto l’egida dell’Onu. Durante i negoziati, la Russia non dovrà ricorrere ad armi sporche o termobariche e dovrà assicurare il rispetto e la tutela delle minoranze ucraine che vivono e lavorano entro i suoi confini».

«Riteniamo che questi possano essere dei punti di partenza utili per avviare una trattativa politica finalizzata al raggiungimento di un accordo di pace duraturo – conclude Tirelli – in cui l’Italia potrebbe svolgere un ruolo di grande rilevanza. Rendendo onore all’amicizia, che da sempre la lega alla Russia e all’Ucraina, e restituendo, in quest’ora buia e drammatica, il senso di gratitudine per gli aiuti umanitari assicurati al nostro Paese nella fase più acuta della pandemia Covid nel 2020».

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Redazione

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