Quirinale, Salvini e Conte al lavoro per una donna: ma Belloni è già ‘bruciata’

Dopo il flop della candidatura di Elisabetta Casellati e la spaccatura della coalizione di centrodestra, riparte la trattativa tra i partiti di maggioranza. “Sto lavorando affinché ci sia un presidente donna e in gamba”, ha detto questa sera Matteo Salvini, seguito a ruota da Giuseppe Conte: “Alla fine vedrete che il M5s sarà la forza più compatta se riusciremo a portare tutte le altre forze politiche verso un presidente donna, che mi farebbe tanto piacere”.

Il profilo a cui starebbero pensando Salvini e Conte sarebbe quello di Elisabetta Belloni, direttrice generale del Dipartimento Informazioni e Sicurezza. Una candidatura che ha però ricevuto l’immediata bocciatura delle altre forze di maggioranza.

“Non e’ minimamente possibile votare la capo dei Servizi segreti alla presidenza della Repubblica: non sta né in cielo né in terra”. Lo dice Matteo Renzi a Radio Leopolda. Renzi aggiunge: “Se è il suo nome proporremo di non votarlo. Indipendentemente dal nome, in una democrazia del 2022 il capo dei Servizi segreti non diventa presidente della Repubblica, se non lasciando tutti gli incarichi e candidandosi di fronte ai cittadini”.

Il leader di Italia viva annuncia che “gira voce che Belloni stia arrivando a Montecitorio per incontrare i leader di maggioranza. Si sappia – dice – che un leader non la incontrera’. Io non la incontrero’. Ho grandissima amicizia, affetto, per lei ma non arrivo al punto di immaginarla presidente della Repubblica, per il lavoro che fa”.

A Renzi fanno eco le dichiarazioni di fonti di Forza Italia: “Siamo al lavoro sulla rosa di nomi condivisa per individuare il nuovo presidente della Repubblica. Tutti i profili individuati sono altissimi, ma Forza Italia non può sostenere quello di Elisabetta Belloni come quello di un altro profilo tecnico. Non possono coesistere un tecnico nel ruolo di presidente del Consiglio e un tecnico nel ruolo di presidente della Repubblica”.

“Con tutto il rispetto per la competenza e la capacità di Elisabetta Belloni”, commentano inoltre fonti di LeU, “in un Paese democratico è assolutamente inopportuno che il capo dei servizi segreti diventi presidente della Repubblica. Allo stesso modo non è accettabile che la presidenza della Repubblica e la guida del governo siano affidate entrambe a personalità tecniche e non politiche”.

Critico anche il Partito Democratico: “Sono finalmente in corso, dopo il fallimento del muro contro muro voluto dal centro destra, confronti e discussioni su alcune possibili soluzioni. Tra queste anche candidature femminili di assoluto valore. Ma ci vuole serietà, la cosa peggiore è continuare col metodo di questi giorni che consiste nel bruciare con improvvide fughe in avanti ogni possibilità di intesa. Per noi rimane fondamentale preservare l’unità della maggioranza di governo”.

(Dire)

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Redazione

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