Centrodestra, Lega Liguria chiede verifica di maggioranza a Toti

La Lega della Liguria chiede una verifica di maggioranza al governatore Giovanni Toti. E’ la decisione emersa al termine della riunione del direttivo regionale. Presenti tutti i vertici locali del partito, a partire dal commissario Edoardo Rixi, dal sottosegretario Stefania Pucciarelli, dal senatore Francesco Bruzzone.

“Toti si è vantato di aver spaccato il centrodestra con i voti al presidente della Repubblica- tuona il capogruppo in Consiglio regionale, Stefano Mai, in conferenza stampa- siamo giustamente preoccupati, anche dopo aver visto che ha strizzato l’occhio a una parte della sinistra. Siamo preoccupati perché gli elettori hanno voluto che la Regione fosse ancora governata dal centrodestra”.

Mai, primo a intervenire dopo il vertice di partito, sottolinea che il Carroccio è “un po’ smarrito. Chiediamo una verifica di maggioranza per vedere se ci sono ancora condizioni per continuare questo rapporto”.

Mai denuncia di “aver sentito una mancanza della presenza del governatore, più dedito alle questioni politiche romane che a quelle regionali. Tutto questo non fa presagire nulla di buono”.

“Toti può dire quello vuole, ma o mangia la minestra o salta dalla finestra”. Parola di Edoardo Rixi. Una bordata dopo l’altra. La conferenza stampa della Lega della Liguria, dopo il direttivo regionale, è un lungo attacco durissimo al governatore Giovanni Toti. Sia, si spiega, per il suo comportamento nazionale, con gli ammiccamenti a Matteo Renzi e il mancato appoggio all’elezione alla presidenza della Repubblica di Maria Elisabetta Alberti Casellati, sia per il comportamento in regione, con troppe incarichi assommati sulla sua figura, salvo poi dimenticarsi dalla Liguria per altre ambizioni politiche romane.

“La mancata votazione della Casellati è stata una pugnalata alla schiena del centrodestra- attacca Rixi, che nel 2015 aveva fatto un passo indietro per lasciare a Toti la candidatura da governatore della coalizione- ancor di più dopo aver esaltato alle agenzie di aver voluto scientemente sabotato una candidatura di centrodestra alla presidenza della Repubblica”. Il secondo macigno arriva poco dopo. “Ci lascia alquanto allibiti aver letto di una cena segreta tra Toti e Burlando sul futuro del porto di Genova, visto che nessun partito di maggioranza era stato informato. Faremo anche un’interrogazione in Consiglio regionale: mi sembra scorretta una gestione di questo tipo- aggiunge il deputato, mostrando l’articolo del ‘Secolo XIX’ che dà riscontro della cena- da viceministro, ho sempre incluso Toti in tutto ciò che riguardava il nostro territorio. Negli ultimi mesi, abbiamo visto un deciso un allontanamento di Toti dal centrodestra: la preoccupazione c’è. I nostri elettori hanno votato per evitare che queste persone avessero potere. Bisogna capire che atteggiamento ci sarà d’ora in poi: deve capire che quello che ha fatto a Roma ha fatto male a tutti, a partire dalla sua Liguria”.

Ultimatum formali non ce ne sono, ma la Lega si è data appuntamento per un nuovo direttivo la prossima settimana, nel quale verranno presentate le liste del partito alle prossime regionali. La parola “crisi” ufficialmente è bandita, ma è difficile capire come si potrà ricostruire una frattura che a ora sembra larga come un canyon. “Da oggi, anche sul territorio ligure, bisognerà rimettersi a ricostruire una coalizione seria, di gente che se si dà la mano, quella mano vale e quella parola vale perché noi siamo abituati così. Chi non mantiene la parola per noi non vale nulla. I voti vanno e vengono, la parola rimane”.

In sintesi, sentenzia Rixi: “La nostra pazienza è finita. A Roma aleggia l’idea che Toti voglia fondare un partito assieme a Matteo Renzi: è evidente che, anche in funzione delle prossime scadenze elettorali, dobbiamo chiarire chi andare a sostenere, soprattutto dove ci sono candidati vicini a Toti: non possiamo rischiare di far votare agli elettori un candidato di centrodestra, per poi rischiare di vederlo passare al centrosinistra”. Per il commissario, “ognuno sceglie i suoi amici e il suo destino: da oggi nulla sarà come prima. Questo non vuole dire che domani ci saranno crisi o meno perché non sono i liguri che devono subire, ma devono esserci chiarimenti e miglioramenti su quello che succede qui e altrove. Siamo rimasti molto delusi”.

(Sid/ Dire)

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