Aversa. Chiesa dello Spirito Santo, restauro quasi terminato

Sta giungendo al termine il recupero, riqualificazione, ristrutturazione della chiesa dello Spirito Santo risalente al sec. XV, sita in Piazza Cirillo ad Aversa finanziato col programma PIU Europa e coi fondi del PICS (Programma Integrato Città Sostenibile) cui uno degli obiettivi è il recupero di immobili di alto senso simbolico a spiccata valenza storico culturale funzionalmente dismessi.

Una volta entrati si può notare il pavimento, uno dei capolavori artistici di Giuseppe Massa (è lo stesso autore delle ceramiche che si trovano nel chiostro di Santa Chiara a Napoli). La chiesa dello Spirito Santo, del Seicento, annessa al monastero delle Clarisse fu sconsacrata nel 1960 quando passò al Comune di Aversa in cambio del terreno ceduto alla Curia per realizzare la Chiesa di San Giuseppe Operaio. Da allora, in pratica, non è stata più utilizzata. La struttura

interna è una delle più significative interpretazioni dell’architettura tardo barocca aversana, ricca di pregevoli apparati decorativi. Il vano presbiteriale e i fondali delle cappelle laterali presentano decorazioni in stucco per buona parte rovinate. La facciata tardo barocca, suddivisa in due ordini, presenta un alto basamento in pietra e coppie di lesene che serrano il portale sormontato da un medaglione decorato con stucchi dove è ancora leggibile il simbolo dell’ordine francescano. Il livello superiore della facciata, anch’esso delimitato da due coppie di lesene che inquadrano un’ampia apertura centrale, si raccorda con la trabeazione inferiore con due volute ma è attualmente privo del cornicione di coronamento. Quest’ultimo, infatti, assieme alle volte a incannucciata e la copertura crollò in seguito al sisma del 1980.
I danni apportati dall’evento sismico hanno reso l’immobile inutilizzabile destinandolo all’abbandono. Di qui la necessità di un recupero edilizio dell’immobile, attualmente funzionalmente dismesso e privato di senso simbolico, da destinare ad attività e funzioni di forte spessore culturale.

Col restauro giunto quasi al termine, sorge il problema delle pale di altare, le tele e gli altari che vi erano in chiesa e illo tempore furono asportate e custodite dalla curia di Aversa. Sarebbe il caso che gli altari originali – risalenti alla fine del 600 ed inizi 700 – ritornino al loro vecchio splendore in questa chiesa ove il consolidamento e restauro della Chiesa si presenta come occasione per farne la sede di una Fondazione dedicata al compositore Domenico Cimarosa, che comprenda un auditorium attrezzato per lo svolgimento di attività concertistiche, ed i locali destinati ad accogliere la struttura di rappresentanza e direttiva della Fondazione Cimarosa; una sede per attività associazionistiche senza scopo di lucro per la divulgazione del valore, della tecnica e dell’evoluzione dell’arte musicale, che trova nella storia locale testimoni importanti di cui il massimo rappresentante è il compositore Domenico Cimarosa.

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Redazione

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