(VIDEO) Vaccino, Grimaldi: “Senza farmacovigilanza attiva, si rischia di alimentare paura”

“Il paradosso è che queste persone si sono fidate delle istituzioni e della scienza, si sono vaccinate e hanno subito una reazione avversa ma ora sono abbandonate, devono pagarsi le cure e sono escluse dalla vita sociale perché con il super green pass non potranno accedere a diversi luoghi pubblici”. Erich Grimaldi è l’avvocato e portavoce dell’Unione per le cure, i diritti e le libertà, che spiega all’agenzia Dire i problemi che stanno affrontando le persone che hanno subito effetti avversi anche gravi dopo l’inoculazione del vaccino, a prescindere dal tipo di farmaco che hanno ricevuto.

“C’è chi ha ricevuto Pfizer, chi Moderna, chi Johnson&Johnson e ancora chi AstraZeneca, indistintamente dalla casa farmaceutica, le persone che sono sotto il ministero della Salute, per manifestare e chiedere nuovamente un incontro al ministro Speranza, fino ad oggi negato, hanno tutte subito un danno, in alcuni casi permanente”, sottolinea l’avvocato e portavoce di Ucdl.

Grimaldi, che sta portando avanti le richieste di risarcimento dei vaccinati con effetti avversi, spiega anche che il problema sta nel sistema di farmacovigilanza: “Aifa solo ad ottobre sul proprio sito ha comunicato ai cittadini la possibilità di segnalare reazioni avverse al vaccino con relativo numero di lotto del prodotto somministrato, mentre noi dell’Ucdl lo facciamo da mesi, non capisco la ratio di voler realizzare un sito per queste segnalazioni così in ritardo, tenendo conto che il sistema continua ad avvalersi della farmacovigilanza passiva, ovvero la segnalazione da parte del medico sulla reazione del paziente, comunicazione che però spesso il medico curante non la fa. Questo fa sì che non si saprà mai che esiste un possibile danno di miocardite o pericardite, solo per fare un esempio, post vaccino”.

Di fronte alle dichiarazioni di un no-vax dichiarato che ha preso parte alla manifestazione, Grimaldi però non ci sta e dichiara: “I vaccini servono per uscire dalla pandemia, io non sono contro la scienza, sono però per un’attenta vigilanza e una presa d’atto che le persone che hanno subito dei problemi di salute dal vaccino devono essere considerate dal sistema, altrimenti rischiamo di alimentare la paura del vaccino e di creare sacche di emarginazione. É assurdo che da oggi, con il super green pass, questi cittadini siano tagliati fuori dalla vita sociale, oltre che impossibilitati a tornare a lavoro nel caso di problemi di salute più gravi”.

L’avvocato ha chiesto più volte un incontro con il ministro della Salute Roberto Speranza, sempre senza successo, ma intende continuare la battaglia: “non si può dire sic et simpliciter che non c’è alcuna correlazione tra il vaccino e le patologie insorte dopo la somministrazione, è un non senso se consideriamo che fino ad un anno fa non ci sono state così tante miocarditi e pericarditi. Queste persone quindi devono fare richiesta di risarcimento, devono depositare l’accertamento tecnico preventivo, far nominare un medico Ctu e si deve approfondire il perché delle reazioni avverse che hanno denunciato”.

(Org/Dire)

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