(VIDEO) Covid, Sileri: “Mascherina all’aperto, una difesa in più”

“Non c’è nulla di contraddittorio nell’uso delle mascherine all’aperto, laddove c’è assembramento, forse con la bassa circolazione del virus ce lo siamo dimenticati. É chiaro che con l’approssimarsi del Natale c’è più folla in giro ed è giusto perché le persone possono uscire, comprare regali, anche perchè restrizioni non ce ne sono. É un’ulteriore misura di sicurezza anche perché c’è una nuova variante, Omicron, che ancora non conosciamo bene ma le mascherine possono aiutarci, è una difesa in più”. Così Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, commenta con l’agenzia Dire la decisione di alcune grandi città per l’uso delle mascherine all’aperto, un’estensione che coinvolgerà via via diversi Comuni d’Italia.

“Stiamo tornando alla normalità- dice Sileri- una normalità che ci siamo guadagnati con tanto sacrificio e per merito del green pass, sia con i tamponi, ovvero la parte diagnostica, sia con i vaccini, che è la parte predominante. Anche se mancano ancora all’appello 2 milioni e mezzo di cittadini immunizzati, abbiamo un’alta percentuale di cittadini vaccinati tra tutte le fasce di età, questo ci consente oggi di avere una quarta ondata sotto controllo, che però non significa che non vi siano contagi e che questi possano salire”, chiarisce Sileri.

Tuttavia, “l’effetto dei contagi sugli ospedali è ancora sotto controllo, sebbene alcune aree siano maggiormente sotto pressione. Se questo controllo dovesse rimanere tale nei nostri ospedali supereremo la quarta ondata, potrà esservi anche una quinta ondata, perché l’epidemia non è esaurita, ma sarà meno violenta anche grazie alla diagnostica che facciamo con i tamponi ma soprattutto grazie alla vaccinazione. Con il tempo sapremo se la variante Omicron ci obbliga ad un aggiornamento dei vaccini, piano piano ci avviciniamo alla fine della pandemia, pian piano perché è sempre possibile un’ondata dietro l’angolo così come una nuova variante- avverte- Nel tempo abbiamo dimostrato a livello globale di poter reagire e di reagire bene, l’importante è che non vi sia alcuna chiusura o passo indietro, come vediamo oggi”.

“Non bisogna mai cantar vittoria, l’introduzione del green pass però ci ha aiutato, non significa che abbiamo vinto la guerra ma sicuramente tante battaglie nelle scorse settimane. Il modo in cui abbiamo introdotto il green pass ci ha consentito di aumentare il numero delle persone vaccinate, con l’estensione del green pass dai primi di luglio siamo arrivati a picchi di 1 milione di prime dosi a settimana- osserva Sileri- Con l’ulteriore estensione per il lavoro, in ottobre, c’è stato un incremento esponenziale di persone protette con il vaccino”.

Oggi può succedere che un vaccinato contragga il virus ma ha molte meno ‘chance’ di andare in ospedale e di morire. Questo ha messo il Paese in sicurezza”. E sempre il green pass, per Sileri, “ha consentito di raggiungere livelli di diagnostica molto buoni, proprio perché ha testato le persone che non vogliono fare il vaccino, intercettando in anticipo eventuali positivi evitando nuove catene di contagi nei mesi di ottobre e novembre; tanto che abbiamo avuto un numero di casi tra i più bassi di Europa. Il green pass- chiosa Sileri- è una strategia che ha aiutato ad attraversare questa quarta ondata in sicurezza”.

(Org/ Dire)

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