Turismo, Mancino: “Anche con l’ultimo decreto fiscale, settore viene dimenticato”

Azione Campania si accoda al grido inascoltato dal governo delle principali associazioni di categoria (che si incontrano il 9 dicembre in una conferenza stampa congiunta per chiedere interventi mirati subito), sia per la mancata proroga della cassa integrazione Covid, che dei mancati ristori equi per tutto il comparto.

«Il Turismo Organizzato è fermo da due anni – dichiara Vincenzo Mancino, responsabile del Dipartimento Turismo di Azione Campania – e senza aiuti immediati sono a rischio saranno 13.000 imprese e 80.000 posti di lavoro con 20 miliardi di fatturato persi da inizio pandemia. L’unica cosa che resta è richiedere lo stato di crisi; la partita, infatti, ormai volge al termine, un settore che a detta del governo rappresenta il 15% del PIL e la terza industria del paese va assolutamente aiutato.  Un comparto che non può pagare più le tasse, non potrà pagare le prossime cartelle esattoriali, non potrà pagare i mutui che da gennaio arriveranno sulle scrivanie. In breve, senza CIG e senza ristori, purtroppo molteplici microimprese del comparto falliranno e vinceranno i colossi stranieri che non pagano  tasse in Italia.  Sostegni, fondo voucher, cig, riapertura del mondo. Queste sono 4 cose inderogabili, oltre ai crediti di imposta, le detassazioni e tutto il resto. Il turismo ha  bisogno di attenzione. Senza sconti, senza deroghe. Prolungare la moratoria delle banche, e tutti quegli interventi che permetteranno di superare questa infinita guerra. Si tratta di una catastrofe senza fine che accompagna la caduta del turismo organizzato italiano. Un’azienda sana, che nel 2019 fatturava 13,3 miliardi di euro nel 2021 si appresta a chiudere il bilancio a 2,5 miliardi di euro, oltre l’80% in meno rispetto al 2019. Il settore alberghiero a luglio di quest’anno registrava una flessione delle presenze del 51%, che arriva al 71% se si guarda a quelle internazionali. L’outgoing, cioè il turismo in uscita dal Paese, registra una flessione del 90% sul 2019, il Mice (il ramo eventi del settore) dell’80% e il business travel del 74%. Di fatto il settore delle Agenzie di Viaggio contava nel 2019 11.890 aziende con codice ateco attivo, e, ad oggi siamo circa 8200, con una probabile chiusura di un altro 30% entro la fine del 2021».

In breve Azione Campania chiede lo stato di crisi per un settore stremato ed un sostegno forte e subito da parte del Governo.

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Redazione

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