(VIDEO) L’edizione settimanale del TG Dire Sanità: si parla di covid, RT e vaccini, influenza, Epatite C

È online l’edizione settimanale del TG Dire Sanità a cura della redazione giornalistica Agenzia Dire.

Ecco i titoli:

– COVID. ISS: RT SALE A 1,15 E AUMENTA TASSO OCCUPAZIONE TERAPIE INTENSIVE Nel periodo compreso tra il 13 e il 26 ottobre, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,15, in aumento rispetto alla settimana precedente e al di sopra della soglia epidemica. È quanto emerso dall’ultimo monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità e del ministero Salute sul Covid. In risalita a livello nazionale anche l’incidenza settimanale: 53 casi per 100mila abitanti, rispetto ai 46 della settimana precedente. Aumenta infine il tasso di occupazione in terapia intensiva, ora al 4,0%, rispetto al 3,7% registrato sempre nella settimana precedente.

– COVID. SPERANZA: PROROGA STATO D’EMERGENZA? DECISIONE ENTRO NATALE “La proroga dello stato d’emergenza viene decisa nell’immediatezza della scadenza”. Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, interpellato sul tema in occasione del Forum con l’agenzia ‘Il Sole 24 Ore Radiocor’, sottolineando che “al momento non c’è stata alcuna decisione su questo tema, che il governo si riserva di fare alla fine dell’anno. Come abbiamo sempre fatto- ha aggiunto Speranza- valuteremo la situazione epidemiologica che, in questa fase attuale, non registra segni ‘meno’ nei contagi, soprattutto nei numeri che leggiamo nei Paesi europei”. Ma le misure introdotte dal governo, su tutte la vaccinazione di massa e il Green pass, sono comunque un “modello per l’Europa e sono guardate con attenzione in tutto il mondo”, ha concluso il ministro.

– VACCINO. SILERI: NESSUNA IDEA DI OBBLIGO, NÉ PER ADULTI NÉ PER GIOVANI ‘Non c’è nessuna idea di obbligatorietà del vaccino. Non stiamo lavorando assolutamente a questo, in nessuna fascia di età’. Così Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, intervenuto la settimana scorsa ai microfoni di Radio Cusano Campus. Per quanto riguarda l’immunizzazione dei bambini, che sarà possibile una volta approvato il vaccino per la loro età, Sileri invita a ‘non fare fughe in avanti’. E anche in questo caso, ha sottolineato, ‘non vedo all’orizzonte la possibilità di un obbligo’. Sui vaccini per gli under 12, ha invece affermato: ‘L’approvazione di vaccini per l’età pediatrica è un ausilio fondamentale, un passo in avanti per raggiungere la protezione di comunità. Il fatto che alcuni enti regolatori li stiano approvando consentirà una notevole riduzione della diffusione del virus in queste fasce d’età”.

– VACCINO. NEGLI USA VIA LIBERA A PFIZER PER BAMBINI 5-11 ANNI Semaforo verde, negli Stati Uniti, per la somministrazione del vaccino anti-Covid di Pfizer Biontech ai bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni. A stabilirlo sono stati i Centers for Disease Control and Prevention. La campagna di vaccinazione pediatrica negli Usa riguarda circa 28 milioni di bambini in questa fascia di età ed è iniziata la settimana scorsa in tutto il Paese. Durante l’estate, intanto, la diffusione della variante Delta ha provocato un’ondata di casi proprio nei bambini: “In 6 settimane, comprese tra la fine di giugno e la metà di agosto- si legge in una nota a firma dei Centers for Disease Control and Prevention- i ricoveri tra i bambini e gli adolescenti sono quintuplicati”. Ma la vaccinazione, sempre nei bambini, è stata efficace nella prevenzione per “quasi il 91% dei casi”. Soddisfatto il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, che ha commentato: “L’autorizzazione del vaccino è un importante passo avanti per la nostra Nazione nella lotta per sconfiggere il virus”.

– VACCINO. LOCATELLI: RAGIONEVOLE PENSARE ANTI-COVID PER BIMBI ENTRO NATALE E intanto, secondo il presidente del Consiglio superiore di sanità e coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Franco Locatelli, somministrare entro Natale anche in Italia il vaccino Pfizer ai bambini dai 5 agli 11 anni, è “un’ipotesi ragionevole”. Locatelli, interpellato sul tema ai microfoni di ‘Buongiorno’ su Sky TG24, ha commentato che l’approvazione delle autorità degli Stati Uniti alla somministrazione del vaccino Pfizer ai bambini è la dimostrazione che “è assolutamente sicuro, non a caso ha ricevuto l’immediata approvazione sia dalla Food and Drug Administration sia dal Centers for Disease Control”.

– COVID. GIMBE: SALGONO ANCORA CONTAGI E RICOVERI, MA DECESSI STABILI Aumentano ancora nuovi casi di Covid-19 in Italia (+16,6%) e i ricoveri (+14,9%) e s’inverte la tendenza delle terapie intensive (+12,9%), ma rimangono sostanzialmente stabili i decessi (257 verso i 249 della settimana scorsa). A rilevarlo il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe che evidenzia come, nella settimana dal 27 ottobre al 2 novembre, in “tutte le Regioni, tranne Marche, Molise, Piemonte, Sicilia e Umbria, si rileva un incremento percentuale dei nuovi casi. 43 Province hanno un’incidenza pari o superiore a 50 casi per 100mila abitanti: in Veneto tutte le Province superano tale soglia. La Provincia di Trieste, con 376 casi per 100mila abitanti supera la soglia dei 150”.

– VACCINO. AIFA: OK A RICHIAMO JOHNSON&JOHNSON A SEI MESI DA PRIMA DOSE La Commissione tecnico scientifica dell’AIFA ha espresso parere favorevole alla dose ‘booster’ con un vaccino a mRna, ossia Pfizer o Moderna, a partire da sei mesi dall’inoculazione del vaccino Johnson&Johnson. Lo ha fatto sapere la stessa Agenzia Italiana del Farmaco, che dà dunque via libera al richiamo per il vaccino monodose. “L’opportunità di prevedere una dose di richiamo appare supportata da un solido razionale”, spiega l’AIFA in una nota. Dunque la Cts ha rilevato che “i dati disponibili indicano una sostanziale stabilità della risposta immunitaria fino a otto mesi dalla somministrazione di una dose di vaccino Janssen”. La questione, intanto, interessa poco meno di un milione e mezzo di italiani che hanno ricevuto il vaccino monodose. Secondo l’ultimo aggiornamento della struttura commissariale per l’emergenza sanitaria, infatti, le persone vaccinate con Johnson&Johnson sono pari al 2,52% della popolazione over 12.

– INFLUENZA. FIMMG: CHI È A RISCHIO FACCIA SUBITO IL VACCINO “Vaccinarsi contro l’influenza è importantissimo, in particolar modo ora, in epoca pandemica. La vaccinazione contro l’influenza servirà infatti a distinguere quelle sintomatologie simili con il Covid e, quindi, consentirà di affrontare questa stagione con un po’ più di tranquillità”. Lo ha detto la dottoressa Elisabetta Alti, componente del Gruppo Area Vaccini della Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale, nel corso di una intervista video rilasciata all’agenzia Dire. “Il Covid ha una capacità di aggressione molto diversa dall’influenza- ha spiegato l’esperta- sia in termini di morbilità, ossia di numero pazienti che riesce infettare, sia di mortalità, cioè relativa al numero di pazienti che riesce purtroppo a condurre a morte. La sintomatologia iniziale, però, può anche essere uguale”. Ecco perché, ha concluso la dottoressa Alti, è “importante sapere di avere la vaccinazione contro l’influenza, proprio per poter distinguere queste due sintomatologie, a volte all’inizio abbastanza simili: possono infatti presentarsi stanchezza, dolori, cioè quelle che noi medici chiamiamo ‘mialgie’, oltre a febbre o febbricola, che in qualche caso possono confondere il quadro”.

– COVID. REGNO UNITO PRIMO PAESE AD APPROVARE FARMACO ANTIVIRALE Per la prima volta un farmaco, sviluppato in modo specifico per trattare il Covid-19, è stato approvato per l’utilizzo. Si tratta del Molnupiravir, un medicinale prodotto dalla società farmaceutica americana Merck, approvato dall’ente regolatore del governo del Regno Unito. Il rimedio, che era stato inizialmente pensato per curare l’influenza stagionale, potrà essere preso sotto forma di pillola due volte al giorno e verrà impiegato inizialmente per trattare i pazienti vulnerabili positivi al virus responsabile del Covid-19.

– EPATITE C. ALLA REGIONE LAZIO 8,1 MILIONI DI EURO PER SCREENING “La Regione Lazio avrà a disposizione per quest’anno e per il prossimo una cifra pari a poco più di 8 milioni da utilizzare per lo screening precoce dell’HCV”. Lo ha fatto sapere il dottor Claudio Leonardi, direttore del Dipartimento Tutela delle Fragilità nella Asl Roma 2 e presidente della Società Italiana Patologie da Dipendenza, intervenuto in occasione del corso di formazione Ecm sulla gestione dei tossicodipendenti con epatite C, organizzato dal provider Letscom E3 con il contributo non condizionante di AbbVie. “La ripartizione dei fondi- ha proseguito Leonardi- viene fatta in base al bacino d’utenza, per cui ogni azienda Asl potrà già conoscere la quantità di denaro che riceverà da questo fondo”. L’esperto ha però aggiunto che “purtroppo non è stata ancora istituita una cabina di regia e non è stato identificato neppure il referente per i Ser.D., che dovrà comunque seguire l’iter dell’intero processo di screening precoce”.

– ISP RBM SALUTE: AUMENTO 30% SPESA PRIVATA PER DIAGNOSTICA E SPECIALISTICA “È mutato il rapporto tra cittadino e sanità, con una tendenza all’aumento medio delle spese di almeno un 30% nelle aree ricomprese nei Livelli Essenziali di Assistenza del Servizio Sanitario Nazionale del controllo e della prevenzione e nelle aree extra LEA dell’odontoiatria e della fisioterapia, nelle quali la sanità pubblica non ha mai offerto un presidio tout court ai cittadini’. Così Marco Vecchietti, amministratore delegato e direttore generale di Intesa Sanpaolo RBM Salute. “Serve trovare subito soluzioni per la ripresa della spesa sanitaria privata- prosegue quindi Vecchietti- che grava in maniera quasi esclusiva sui bilanci delle famiglie, e serve farlo ora perché abbiamo a disposizione le risorse del PNRR per poter sviluppare progettualità utili a ridefinire le priorità del nostro sistema sanitario”.

(Cds/Dire)

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