Aversa. Maddalena, il progetto per realizzare strutture innovative nell’ex manicomio

Grazie ad un accordo con il Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto di Studi sul Mediterraneo (CNR-ISMED), il Comune di Aversa ha partecipato come partner ad un Avviso dell’Agenzia per la Coesione Territoriale avente lo scopo di finanziare interventi di riqualificazione e rifunzionalizzazione di siti per la creazione di ecosistemi dell’innovazione nel Mezzogiorno. Un nutrito gruppo di istituzioni ed organizzazioni pubbliche e private ha manifestato l’interesse a realizzare un ecosistema dell’innovazione sociale nell’ex ospedale psichiatrico della Maddalena.

“Co-progettare e co-programmare, partecipare ed ottenere finanziamenti nazionali ed europei attraverso forme di collaborazione istituzionale è da sempre una priorità della nostra azione politica. Sono molto soddisfatto all’indomani della candidatura dell’area dell’ex Maddalena alla manifestazione di interesse promossa dall’Agenzia per la Coesione Territoriale”, ha detto il sindaco Golia.

L’idea progettuale denominata Sud Social Sustainable HUB (3SHUB), se selezionata, potrebbe essere ammessa ad un finanziamento di circa 44 milioni di euro da utilizzare per la riqualificazione della parte storica dell’area della Maddalena.

“Siglare protocolli di intesa con le Istituzioni del territorio e non solo, è un metodo innovativo che rafforza l’importanza e la centralità della partecipazione per soddisfare i bisogni e le esigenze delle nostre comunità. Siamo convinti che le sinergie istituzionali e territoriali ci consentono di sviluppare politiche innovative per la rinascita sociale, culturale ed economica dei nostri territori e di superare anche le carenze della pianta organica comunale – sottolinea la fascia tricolore”.

Un partenariato importante che, oltre al Comune di Aversa, all’Azienda Sanitaria Locale di Caserta e a sette Istituti del Consiglio Nazionale delle Ricerche (ISMED, ICAR, ITD, IPCB, ICAR, IRSA, UVR) ha come protagonisti: Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, Dipartimento Scienze Politiche dell’Università “Federico II” di Napoli, Ambito Territoriale Sociale C06, APS Comitato Don Peppe Diana, ANCE Caserta, CURSA, CIRSPE, Confindustria di Caserta, Consorzio Nazionale Idee in Rete, Convergenza, EAV, Eupolis, Futuridea, EURICSE, FabLab Napoli, ITS BACT, INARCH Istituto Nazionale di Architettura, Lascò, Project Ahead, Recogniform Technologies.

“Ero bambino e sentivo parlare del recupero dell’area, sono cresciuto aspettando, ora sono adulto e ho l’immenso onore di rappresentare la città, ho la possibilità di fare ciò che non è stato mai fatto, continuerò a fare di tutto affinché l’area dell’ex Maddalena sia fruibile ed utile allo sviluppo collettivo – conclude il primo cittadino -. Questo partenariato segna un percorso condiviso con più attori, altri si aggiungeranno sicuramente durante il percorso, percorso che non si fermerà più! Siamo solo all’inizio di una bella storia, da scrivere insieme”.

L’ambiziosa idea progettuale, proposta dal CNR-ISMed, diretto dal prof. Salvatore Capasso, condivisa dal Direttore Generale dell’A.S.L CE, dott. Ferdinando Russo e dal Rettore della Università “Vanvitelli”, prof. Giovanni Francesco Nicoletti, è un punto di partenza fondamentale per la rifunzionalizzazione dell’area dell’ex Ospedale Psichiatrico Santa Maria Maddalena, per destinarla ad uso pubblico, al fine di creare un valore aggiunto per il futuro sviluppo dell’agro aversano. L’idea-progetto 3SHUB si caratterizza per il suo orientamento all’innovazione sociale e si pone l’obiettivo di connettere le realtà territoriali, gli enti di ricerca e le istituzioni, al fine di attrarre competenze altamente qualificate, contrastare fenomeni di migrazione degli studenti meridionali e supportare lo sviluppo economico e sociale attraverso la realizzazione nuove forme imprenditoriali, valorizzando anche il grande patrimonio culturale e le sue risorse ambientali del territorio.

L’Hub sarà un luogo d’incontro tra il mondo della scuola, della ricerca e dell’impresa finalizzato all’utilizzo delle nuove tecnologie per sviluppare idee (prodotti, servizi e modelli), che incontrino i bisogni sociali del territorio e allo stesso tempo creano nuove relazioni sociali, nuove collaborazioni e nuove competenze.

L’ecosistema dell’innovazione sociale realizzerà attività ad alta intensità di conoscenza (ricerca e sviluppo, trasferimento tecnologico, alta formazione, incubazione d’impresa sociali) dedicate anche all’archiviazione digitale dell’importante patrimonio bibliotecario ed archivistico presente nell’area, affinché sia disponibile alla comunità scientifica internazionale. In esso ci saranno, inoltre, attività museali che potranno usufruire di auditorium, laboratori creativi, luoghi della memoria manicomiale rivolti alle nuove generazioni perché si conservi stabilmente traccia della storia sociale, dell’emarginazione e della segregazione che ha segnato il territorio.

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Redazione

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