(VIDEO) Sociale, Ricciardi: “Italia bomba demografica a orologeria”

“L’Italia è una bomba demografica a orologeria, come il Giappone. Sono Paesi che hanno basse natalita e fertilità, nonché un aumento dell’aspettativa di vita e della longevità che porta ad un inaridimento: la società non riesce più a sostenersi e ad autoperpetuarsi. La politica deve intervenire perché la scienza mette a disposizione dei decisori politici tutte le evidenze possibili. Siamo già in ritardo, dovrebbe farlo subito”. A dirlo è Walter Ricciardi, direttore del dipartimento della Salute della donna e del bambino e di sanità pubblica della Fondazione Piliclinico universitario Gemelli, IRCSS Università Cattolica del Sacro Cuore, intervenendo al convegno ‘Aspetti medici e sociali dell’età pediatrica in Italia’ in corso a Roma.

“Siamo a un punto di non ritorno sulla numerosità della popolazione. Dovremmo far immigrare milioni di persone per rendere il paese sostenibile- afferma Ricciardi- però questo è un argomento tabù che addirittura provoca il suicidio delle società. Guardiamo la Brexit, ci vuole equilibrio: immigrazione e aumento della natalità. In questo secondo caso bisogna che le famiglie siano in grado di essere tranquille e non entrare a rischio povertà nel momento in cui fanno un figlio”, aggiunge Ricciardi. Per stimolare la fertilità e la natalità, il membro dell’Executive Board dell’Oms, guarda all’occupazione femminile: “La politica dovrebbe supportare il lavoro delle donne. Si è visto che è facendo lavorare le donne che si aumenta la fertilità. Tutti i paesi che hanno avuto successo, hanno garantito alle donne sicurezza, flessibilità e servizi a supporto della gravidanza e maternità. Hanno sviluppato un mondo che agevola la nascita dei bambini- continua il membro dell’Executive Board dell’Oms- e non la scarica sulle spalle delle famiglie, soprattutto quelle più giovani che hanno maggiormente sofferto in pandemia”. Dunque vanno messe in campo, secondo Ricciardi, “un insieme di politiche del lavoro, fiscali e del welfare. In Italia, invece, si insiste su una frammentazione di queste politiche, e nessuna di queste è soddisfacente, o funziona bene da sola. Bisogna cambiare, ma siamo in ritardo”. Sul tema c’è un’ attenzione che “non si traduce in decisioni operative, piuttosto in dibattiti congressuali. Adesso, però, è necessario farlo perché il paese si sta insterilendo. La politica- conclude- deve agire”.

(Rac/ Dire)

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