(VIDEO) L’edizione settimanale del TG Dire Pediatria: si parla di terza dose, fumo, allergie al latte

È online l’edizione settimanale del TG Dire Pediatria a cura della redazione giornalistica Agenzia Dire.

Ecco i titoli:

– VACCINO, VIA LIBERA EMA A TERZA DOSE MODERNA DAI 18 ANNI L’Ema ha dato il via libera alla somministrazione sicura di una terza dose del vaccino Moderna a partire dai 18 anni di età. Somministrata sei o otto mesi dopo la seconda, favorisce un incremento degli anticorpi negli adulti in cui il livello delle difese si è ridotto. Sui rischi di effetti collaterali, i dati riportano che dopo la terza dose restano simili a quelli della seconda e che in ogni caso sarà portato avanti un attento monitoraggio di questi fenomeni. Infine, l’Ema afferma che la decisione di somministrare la terza dose in base alla situazione epidemiologica locale e ad altre informazioni su efficacia e sicurezza è di competenza nazionale.

– FUMO ELETTRONICO, MASSIMO LANDI: UN’EPIDEMIA IN ADOLESCENZA “È un panorama complesso quello del fumo elettronico, non esistono solo le sigarette elettroniche e non è un fatto tecnico solo per iniziati. I dispositivi elettronici consumano prodotti del tabacco e della nicotina mentre il cosiddetto svapo consente di fumare altre sostanze, come il tetra-idrocannabinolo, sostanze diverse dal fumo di tabacco, con implicazioni ben più importanti del fumo classico”. A dare il quadro di un fenomeno preoccupante e che coinvolge molti adolescenti, è Massimo Landi, pediatra della Asl Città di Torino e vicepresidente Simri.

– SAGGESE (SIP): SOLO 20% ADOLESCENTI ASSISTITO IN POST-INFANZIA “Uno studio dal titolo ‘Lost in transition’ evidenzia come nella transizione i giovani adulti perdano trattamenti e cure: dall’80% dei bambini che ricevono l’assistenza si arriva al 20% nel passaggio dalla fase infantile a quella adolescenziale. Chi latita sono proprie le strutture amministrative dell’ospedale perché riluttanti a mettere risorse, invece serve una regia che tenga conto delle varie esigenze nell’assistenza ospedaliera e delle varie età, quello che nel Regno Unito è chiamato ‘coordinatore della transizione’, figura su cui l’Imperial College si è speso più volte con alcune ricerche”. Così Giuseppe Saggese, già presidente della Sip e ordinario all’università di Pisa, mette in guardia sulla necessità di rivedere il sistema di assistenza sanitaria agli adolescenti.

– AUTOLESIONISMO, BAMBINO GESÙ: +20 VOLTE RICHIESTE AIUTO 2011-2018 “Con la seconda ondata pandemica abbiamo osservato un’enorme richiesta di aiuto da parte dei ragazzi, ma è una tendenza che registravamo già da 10 anni a questa parte. Tra il 2011 e il 2018, infatti, le richieste di consulenze neuropsichiatriche al Dea dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù sono aumentate di circa 6 volte, passando da 155 a 889. E in questo quadro sono aumentate di circa 20 volte (da 12 a 237) le richieste di aiuto per motivi di autolesionismo e comportamenti suicidari”. A dirlo è Giulia Serra, psichiatra dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù, tracciando il quadro della realtà odierna.

– SIPPS: 25% CASI SCARSA CRESCITA PER ALLERGIA PROTEINE LATTE VACCINO “Da uno studio che abbiamo condotto in retrospettiva, valutando centinaia di cartelle di bambini con crescita stentata, è emerso che un quarto dei casi presi in esame presentavano un’allergia IgE mediata alle proteine del latte vaccino”. Lo afferma Vito Leonardo Miniello, vicepresidente della Sipps, illustrando le caratteristiche delle allergie alle proteine del latte vaccino (aplv). “Le aplv- spiega l’esperto- sono allergie indotte dalle proteine del latte vaccino contenute nei cosiddetti latti in formula. Ora ci sono dei lattantini che, per predisposizione genetica o perché nei primissimi giorni di vita hanno assunto del latte in formula, possono sviluppare delle allergie cosiddette IgE mediate (cioè mediate da anticorpi). Queste allergie hanno delle manifestazioni che consentono alla mamma di diagnosticare da sola l’allergia: vomito, diarrea, manifestazioni cutanee come i ponfi. Le più insidiose sono le allergie non IgE mediate che sono invece mediate da cellule, hanno manifestazioni più tardive e una gamma di fenomenologia clinica e sono molto più frequenti di quanto si possa credere”.

(Rac/ Dire)

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