Carinola. De Crescenzo non si dimette: rappresenterà il PD – ala Oliviero. Calpestato il patto con Giacca

Il tempo è sempre galantuomo, e adesso:delle due l’una. O Gennaro Oliviero ha svoltato a destra, oppure Ugo De Crescenzo è sempre stato a sinistra. L’interrogativo amletico si pone dopo che sullo scenario in assestamento post voto della politica carinolese è piombato come un macigno il comunicato della componente PD che fa capo proprio al consigliere regionale sessano.

Il sito Carinola.net pubblica infatti uno scarno, ma allo stesso tempo sugoso virgolettato, in cui si apprende che “il gruppo che si rivede nelle posizioni del consigliere regionale Oliviero sostiene con forza le non dimissioni del candidato sindaco sconfitto Ugo De Crescenzo che -si legge ancora- ci rappresenta”. Roba da rispolverare il calcistico “clamoroso al Cibali!”. E sì, perché il fatto è di quelli che destano per davvero stupore e meraviglia. Basta riavvolgere il nastro delle ostilità elettorali appena cessate, per avere nitido ricordo di come un folto gruppo di sostenitori di De Crescenzo, specie nella frazione Casanova, lo abbia presentato come una specie di ultimo Profeta della destra che fu.

Un nome su tutti: Salvatore Di Spirito, zanniniano d’osservanza, autoprestatosi alle truppe di Carinola Rinasce, con compito di propinare palmo a palmo la tesi mendace secondo cui il verbo della destra ortodossa era incarnato da Ugo De Crescenzo, e soltanto da lui. Risultati alla mano, la trovata non ha portato fortuna a chi l’ha pensata. Ma semmai ce ne fosse stato bisogno,ecco che a diradare ogni dubbio sulla reale appartenenza dell’aspirante fascia tricolore battuto da Giusy Di Biasio,arriva il comunicato del gruppo Oliviero. Sempre che, ma l’ipotesi sarebbe da numeri al lotto, non sia stato proprio Gennaro Oliviero ad accasarsi quatto quatto nei ranghi della destra. Dopotutto in politica ed in amore: mai dire mai, e quanto visto a Sessa Aurnuca nelle ultime amministrative autorizza qualche malizioso sospetto.

Ora però,che ci si trovi di fronte ad una svolta vera, o al segreto di Pulcinella, più di qualcuno dovrà camminare con la faccia tagliata e abbassare il capo al cospetto di quegli elettori approcciati con la esecrabile tecnica dell’inganno.
Mentre al legittimo personale politico che da anni propugna lealmente politiche intrise dei valori della destra,basterà un sorriso sardonico e un lapidario: “Ve lo avevamo detto!”. L’iniziativa degli oliveriani implica però altre ripercussioni non da poco sull’assetto della compagine di ‘Carinola Riparte’. Stando infatti al recente post di Salvatore Giacca,primo dei non eletti, De Crescenzo avrebbe assunto impegno pre elettorale di rassegnare le dimissioni in caso di non elezione.  Il mancato rispetto di questo patto taglierebbe le gambe proprio al giovane Giacca (ironia della sorte rappresentante della destra meloniana) che si vedrebbe così sbarrata la strada d’ingresso nel civico consesso. Protesteranno a favore di Giacca tutti coloro che hanno sostenuto De Crescenzo in nome della purezza della destra? A naso, crediamo che a costoro non gliene può fregar di meno.

La loro missione era quello di intorbidire le acque e a provare a confondere un preciso segmento elettorale, operazione peraltro fallita. Dunque la mobilitazione dalle tinte vagamente epiche con a cuore le sorti della destra intonsa era un pretesto e non un fine. Di una cosa però Salvatore Giacca può essere certo. Se il primo dei non eletti fosse stato Giovanni Di Gennaro, si sarebbe declamato con enfasi teatrale la sempiterna locuzione latina che recita testualmente: pacta sunt servanda!

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