Whirlpool Napoli, mons. Battaglia vicino ai lavoratori

“Ringraziamo l’arcivescovo di Napoli, monsignor Mimmo Battaglia, per la sua vicinanza mai mancata alla vertenza, per tutte le parole e azioni che sono state donate per alleviare le sofferenze e le difficoltà dei lavoratori in lotta e per difendere e affermare la necessità di garantire i diritti e contrastare le ingiustizie che stiamo vivendo e ogni singolo momento dedicato a chi come noi viene dimenticato o rischia di diventare invisibile a causa di mancanze di valori umani o dell’avidità e dell’arrivismo che si contrappongono ad essi”. Così i lavoratori della Whirlpool di Napoli dopo l’appello lanciato dall’arcivescovo metropolita di Napoli.

“La nostra lotta – proseguono – è una lotta di resistenza è una lotta di principi morali e cristiani una lotta che difende l’uomo e ne esalta la sua spiritualità, mettendo al centro i valori e la giustizia. Spinti dalle parole di Monsignor Battaglia “qui Cristo continua ad essere crocifisso” durante l’omelia celebrata in fabbrica, sosteniamo questa croce e resistiamo affinché nessuno possa mai in futuro subirne la stessa sorte”.

“È indispensabile che il governo presenti il piano di rilancio del sito Whirlpool di Napoli al prossimo incontro del 16 settembre”. Lo chiedono Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, e Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore degli elettrodomestici.

“Dopo oltre due anni di vertenza, di dure lotte sindacali e di vane promesse da parte dei politici, il ministero dello Sviluppo economico – rimarcano Palombella e Ficco – non può continuare a tergiversare, ma deve finalmente illustrare una soluzione che garantisca la ripresa produttiva nello stabilimento di via Argine”.

“A fine mese – spiegano – scade la procedura di consultazione, noi stiamo valutando anche di ricorrere alle vie giudiziarie poiché non accetteremo i licenziamenti, ma chiediamo al Ministero un intervento serio su Whirpool, affinché utilizzi la cassa integrazione per sospendere la procedura”.

“Dopodomani i lavoratori – concludono Palombella e Ficco – manifesteranno a Roma proprio per chiedere un sostegno concreto: per più di due anni abbiamo respinto la volontà aziendale di licenziare con le nostre sole forze e le lotte dei lavoratori, ma ora occorre l’aiuto delle Istituzioni. Sarebbe ora che il ministro Giorgetti si assumesse le proprie responsabilità, parlasse un po’ più di lavoro e di sviluppo, incontrando sindacato e lavoratori”.

(Nac/ Dire)

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Redazione

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