Vaccino, Sileri: “terza dose necessaria, si parte a ottobre”

“Esiste l’obbligo all’interno del Ssn di curare tutti indistintamente, anche coloro che hanno comportamenti a rischio. Non vaccinarsi rientra tra i comportamenti a rischio tanto quanto coloro che guidano in maniera pericolosa, assumono stupefacenti il sabato sera e causano l’incidente e arriva in terapia intensiva. D’altra parte i medici hanno il nostro compito di curare tutti. E’ evidente che la provocazione dell’assessore della Regione Lazio Alessio D’Amato è tesa a far capire quanto l’impegno del Ssn oggi sia incentrato prevalentemente contro il Covid. Ricordiamo che non vaccinarsi può comportare perfino la morte in colui che non si è vaccinato, costi, ‘energie’ umane e risorse ad altri pazienti che, nello stesso periodo si ammalano. Non dimentichiamo che c’è il Covid ma non è scomparso il cancro e tutte le altre malattie”. Lo ha detto Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute (M5S) intervenuto poco fa su Rai Radio1 a ‘Radio anch’io’ commentando le parole dell’Assessore Alessio D’Amato sulla possibilità di imputare a ‘No vax’ ospedalizzati nella terapia intensiva le spese della degenza.

Sileri prosegue chiarendo quanto riportato sul quotidiano La Verità: “Durante la pandemia il numero di morti di Covid è sovrapponibile a quello dei malati di cancro, con una differenza, chi si ammala di cancro oggi ha una aspettativa anche lunga sebbene questa patologia a volte purtroppo non può essere curata. Il Covid ti restituisce un numero di morti ‘improvvise’ in un tempo breve che a volte non hai neanche la possibilità di curare quei pazienti”.

“Parto dalle parole di Etienne Krug dell’Oms- prosegue il Sottosegretario- che ha dichiarato che da qui a dicembre in Europa sono attesi circa 240mila morti. Questo numero di decessi, considerando la nostra popolazione italiana rappresenta il 12,5% di quella Europea, porta a quei 30mila morti che ho stimato. Posso anche leggere il dato in un’altra maniera. Se noi abbiamo circa 4milioni di persone sopra i 50 anni non vaccinate ammettendo che si ammalino tutti, ovviamente spero di no oppure che ci sia una letalità del 1%. Questo 1% corrisponde sempre a 30mila”.

“La terza dose sarà necessaria perchè gli studi mostrano che l’immunità dei vaccinati cala e in particolare questo si registra prima in coloro che hanno una incompleta immunocompetenza. Si parte perciò da questa categoria di soggetti. Gli studi in corso in tutti i paesi occidentali ci diranno successivamente qual è il momento opportuno per effettuare il richiamo nel resto della popolazione. Ciò non vuol dire che tutta la popolazione nello stesso momento si dovrà sottopporre alla terza dose ma il mese di ottobre sarà il punto di partenza per effettuare i richiami ai pazienti fragili o per le persone vaccinate già da 10 mesi”, sottolinea Pierpaolo Sileri che poi risponde così a coloro che millantano pericoli derivanti dalla vaccinazione anti Covid-19: “Non paragoniamo le occasionali complicanze derivanti dal vaccino al numero di pazienti morti per Covid. 130mila morti credo sia un numero molto alto che deva far riflettere. Demansionare o sospendere chi non si vaccina, nel caso del personale sanitario questo è già realtà, è doveroso perchè in caso contrario si metterebbero a rischio i pazienti. Per tutti gli altri settori è chiaro che ci dovrà essere un accordo tra le parti. Al momento abbiamo il Green Pass che non prevede l’obbligo vaccinale. Vediamo l’estensione di questo strumento per quelle categorie più a rischio per gli altri”.

(Mco/ Dire)

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