(VIDEO) Sesso, Spina: “calo desiderio maschile? uomini rimodulano propria sessualità”

“Da un po’ di anni a questa parte, gli uomini stanno rimodulando la propria sessualità di fronte a donne che acquisiscono sempre più consapevolezza di sé, delle proprie esigenze e dei propri gusti, che hanno sempre più forza e più potere e con le quali gli uomini non sempre si sentono capaci di confrontarsi. Per questo, i dati della Società italiana di andrologia sul calo del desiderio, in particolare durante le restrizioni legate alla pandemia, non mi sorprendono e sono in linea con un fenomeno che è in atto già da qualche anno”. L’osservazione è di Rosa Maria Spina, psicologa e sessuologa che commenta così la notizia, riferita dalla Sia, di un calo del desiderio e di una diminuzione dell’attività sessuale per il 60% degli uomini (su un campione di mille intervistati, ndr).

“Quando si è ipotizzato un baby boom a nove mesi dall’inizio delle restrizioni legate alla pandemia- aggiunge l’esperta- non ci ho creduto molto e anzi ho ritenuto che il fenomeno contrario fosse prevedibile. Mentre fino a qualche tempo fa, fino a 20/25 anni fa- spiega Spina- le disfunzioni sessuali più diffuse erano legate all’erezione, oggi sono in aumento i casi di eiaculazione precoce e calo del desiderio che un tempo era molto più appannaggio femminile. Questo perché laddove l’uomo percepisce delle difficoltà a livello sessuale, preferisce ritirarsi che tentare ugualmente. In questo meccanismo di evitamento, il desiderio tende a spegnersi”.

Con la pandemia, questa dinamica è “esplosa e si è conclamata. Le restrizioni ci hanno fatto vivere dinamiche a cui non eravamo abituati- chiarisce la psicologa- ci siamo ritrovati a condividere lo stesso ambiente ristretto che è diventato spazio di vita, di svago, di lavoro, spesso anche con i figli, dove la sera si arriva senza novità e con poco spunti per il confronto. Il partner è diventato quasi più un fratello o una sorella che un compagno con cui avere anche una vita sessuale attiva- constata la sessuologa- Per le coppie che avevano conflitti precedenti, questi si sono acuiti perché non c’erano più le valvole di sfogo esterne. In tutta questa nuova dinamica relazionale, era prevedibile che a farne le spese fosse l’ambito sessuale”. L’affievolirsi del desiderio sessuale e il ritrovarsi con meno argomenti di confronto e conversazioni significano una mancanza di compatibilità che non si era saputa vedere in passato? “Il termine incompatibilità viene oggi abusato e credo non esista una incompatibilità totale- tiene a precisare Spina- Più spesso c’è poca volontà di venirsi incontro. Siamo un po’ tutti ripiegati su noi stessi, sulle nostre esigenze personali, poco inclini ad andare incontro ai bisogni e alle richieste del partner. Ci aspettiamo che avvenga sempre il contrario: abbiamo un’esigenza e ci aspettiamo che il partner la comprenda, la interpreti e dia una risposta, risolvendo il problema, prevenendolo o soddisfacendo quella necessità o quel desiderio senza che se ne parli. Ma questo non vuol dire essere incompatibili, significa dover imparare a comunicare, perché noi parliamo tanto ma comunichiamo poco. Questo potrebbe essere un utile elemento per avvicinarsi di più reciprocamente- consiglia l’esperta di relazioni- Avere esigenze o gusti diversi è normale, confrontarsi su di essi è utile e può aiutare anche a incontrarsi e ritrovarsi. Non è il matrimonio che rovina il rapporto- conclude- ma la mancanza di comunicazione”.

(Arc/ Dire)

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