Ambiente e tumori: confronto tra politici, medici ed attivisti

“Oggi abbiamo voluto fare chiarezza sui tanti dati relativi all’incidenza dei fattori ambientali sull’insorgere di patologie tumorali, raccolti da decenni ma mai messi in correlazione tra loro, così da lasciar comprendere il reale impatto sulle popolazioni di un determinato territorio. I dati dello Studio Spes, rimasti nei cassetti per due anni e diffusi sono dopo due ricorsi al Tar e una serie di iniziative in Consiglio regionale, devono essere un punto di partenza per cominciare un lavoro di decodificazione che deve essere relazionato ai tanti studi realizzati negli ultimi anni. Solo così possiamo cominciare a curare la nostra regione dai veleni che hanno minato la salute di tantissimi cittadini”. È quanto dichiarato dalla consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Maria Muscarà, a margine del convegno “Studio Spes, la verità nascosta”, tenutosi questa mattina all’Auditorium della giunta regionale, al Centro Direzionale di Napoli. Al confronto hanno preso parte il presidente dell’associazione Medici per l’Ambiente Antonio Marfella, il consulente dell’Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno Pellegrino Cerino e il presidente del comitato “Salute e Vita” Lorenzo Forte.

“Spes racconta una verità – ha dichiarato Marfella – ma non è l’unica verità. Per comprendere e decodificare bene i dati raccolti, dobbiamo metterli in correlazione con i risultati di tutte le indagini realizzate in Campania. Oggi Spes ci dice quello che nel 2017 era il livello di contaminazione ambientale, una fotografia diversa dal 2007, quando nasceva il problema della terra dei fuochi. E solo integrando tutti questi dati che possiamo capire cosa accadrà in futuro e agire per tempo”

“Lo Studio Spes – ha sottolineato Cerino nel suo intervento – rappresenta un solido pilastro per la sanità regionale, grazie al quale possiamo finalmente far partire interventi mirati, dando il via a percorsi di sanità territoriale di prevenzione e di precisione, che siano esaustivi nell’affrontare la problematica. Oggi sappiamo che non esiste un fenomeno di inquinamento diffuso, ma fenomeni diversi di inquinamenti specifici e puntiformi, che non si possono affrontare allo stesso modo”

“Oggi – ha dichiarato Forte – si è chiarito ancora una volta che gli inquinanti nella Valle dell’Irno sono riferibili ad attività siderurgica come quella delle Fonderie Pisano. Come comitato andremo avanti con azioni concrete, con una diffida e una querela al sindaco di Salerno, che non ha chiuso la fabbrica né il forno che produce mercurio, e al governatore De Luca, che non ha messo in campo iniziative concrete per la disintossicazione della popolazione del territorio”.

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Redazione

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