Uccelli ‘protetti’ uccisi a Villa Literno, Wwf Italia si costituirà parte civile

Il bracconaggio continua a imperversare. Come ogni anno, il passaggio dei migratori, che dopo avere attraversato il deserto e il canale di Sicilia giungono in Italia stremati, coincide con l’aumento di fenomeni gravissimi di bracconaggio. Questi crimini sono compiuti per diversi scopi: dalla uccisione di piccoli uccelli destinati ad alimentare il mercato della ristorazione nel nord Italia, alla cattura delle specie utilizzate nel traffico clandestino dei richiami vivi, fino all’abbattimento di esemplari, anche appartenenti a specie che rischiano l’estinzione, per puro e ingiustificabile “divertimento”.

“Ciò che colpisce – afferma all’agenzia Dire Dante Caserta, Vice Presidente del Wwf Italia – è la constatazione che i bracconieri, nonostante siano oramai in molti casi noti alle forze di polizia, continuano ad operare alla luce del giorno, senza timore di subire alcuna sanzione, arrivando, in alcuni casi, addirittura a rendere pubbliche le loro gesta criminali sui social”.

Quello che è accaduto a Villa Literno (CE) dove la Procura di Napoli Nord ha emesso le misure cautelari nei confronti di due soggetti che dopo aver ucciso gli animali, hanno infatti realizzato e pubblicato un video sui social, non solo vantandosi di questo odioso crimine e di quanto sia stato facile uccidere gli uccelli, ma istigando ad emulare queste deprecabili azioni.

Questi episodi – conclude Caserta – rendono evidenti la necessità e l’urgenza di agire per dotare la Magistratura e le Forze di Polizia di strumenti idonei a rendere realmente efficace l’azione di contrasto a crimini tanto crudeli quanto gravi perché, oltre a provocare enormi danni alla biodiversità, sono connessi a numerosi ulteriori fenomeni criminali che spesso fanno capo a strutture associative organizzate per delinquere. Il plauso del Wwf Italia va alla Magistratura e alle forze di Polizia, oggi in particolare all’Arma dei Carabinieri che, grazie alla passione, alle abilità investigative e alle competenze giuridiche, riescono ad ottimizzare gli sforzi e creare le condizioni per individuare e sanzionare chi pensa di potere prendersi gioco dello Stato e delle sue leggi. Questo avviene nonostante l’immobilismo della politica che non introduce modifiche legislative per rendere il regime sanzionatorio per questi atti effettivamente deterrente e per dotare gli organi inquirenti di più efficaci strumenti investigativi. Questa operazione dimostra inoltre quanto sia importante che chiunque entri in contatto con foto o video simili li metta subito a disposizione delle Autorità”.

Il Wwf Italia, che ha già dato mandato ai suoi avvocati di costituirsi parte civile nel processo che verrà avviato presso il Tribunale di Napoli Nord, continuerà a lavorare al fianco dello Stato a tutela della legalità ambientale, anche grazie al preziosissimo contributo delle sue guardie volontarie, degli “avvocati del Panda” e al progetto europeo Life SWiPE, mirato a coinvolgere tutti i protagonisti della lotta ai crimini di natura, fornendo loro occasioni per accrescere le proprie competenze al fine di rendere sempre più efficace l’ azione investigativa finalizzata alla lotta al bracconaggio.

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Redazione

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