Reggia Carditello, vino di Ferdinando IV su mercati esteri con Vigne Chigi

Vigne Chigi, cantina della famiglia Chillemi situata a Capua, nuovo sponsor tecnico della Fondazione Real Sito di Carditello. Un accordo molto ambizioso nel segno della valorizzazione del territorio, della riscoperta e del recupero di antichi vitigni come il Pallagrello, che consentirà alla Reale Delizia di essere presente sui mercati nazionali e internazionali con una produzione a marchio Carditello.

“Nonostante le difficoltà ed i sacrifici imposti dalla pandemia – spiega Giuseppe Chillemi, proprietario di Vigne Chigi – la nostra azienda ha fatto due scelte che guardano al futuro con ottimismo. Abbiamo deciso di continuare nella valorizzazione di vitigni storici del territorio, piantando a Pontelatone una nuova vigna di Pallagrello bianco di un ettaro e nei terreni della Fondazione una nuova vigna di Pallagrello bianco e nero, avviando una sponsorizzazione tecnica per sostenere la rinascita della Reggia di Carditello. L’amore per la nostra terra e il rispetto per la natura guidano da sempre tutte le nostre scelte”.

La cantina Vigne Chigi vanta una produzione di 30.000 bottiglie, sempre in costante crescita ed esportate in gran parte in Stati Uniti, Australia, Regno Unito, Belgio e Germania.

“Nel marzo 2021 a Carditello pianteremo una vigna di Pallagrello bianco e una di Pallagrello nero – afferma Roberto Formato, direttore della Fondazione – vitigni particolarmente apprezzati dai Borbone, sviluppando attività in co-branding con Vigne Chigi.

Una brillante operazione resa possibile dal recente ottenimento dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali di una quota di oltre 4.000 mq di terreno da impiantare a vigneto. Si aggiunge all’accordo con Cantine Magliulo per la produzione di Asprinio, rilanciando il nuovo piano di sviluppo della Fondazione e confermando allo stesso tempo la vocazione di Fattoria Reale”.

La famiglia Chillemi, nel solco delle tradizioni e con l’intento di rinsaldare il legame col passato, ha intrapreso la coltivazione di vitigni – come il Casavecchia (ultima DOP nata in Campania) e il Pallagrello, tra i pochi al mondo ad essere sia a bacca bianca che nera – e la produzione di un antico formaggio, il Capotempo di Capua, citato nel Dizionario Geografico Ragionato del Regno di Napoli, redatto dal Giustiniani nel 1797.

Dal 2017 – con l’obiettivo di valorizzare un patrimonio locale assolutamente straordinario, dove arte e gastronomia si fondano mirabilmente in un abbraccio ideale – l’azienda ha inaugurato a Capua anche Vigne Chigi Bed&Wine, struttura ispirata al mondo del vino.

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Redazione

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