Covid, Agro Aversano in ginocchio: Sindaci chiedono più collaborazione da ASL e supporto Forze dell’Ordine – Esercito

Si è tenuta oggi pomeriggio, in videoconferenza, una riunione di tutti i sindaci dell’agro aversano (Aversa, Casal di Principe, Casaluce, Casapesenna, Carinaro, Cesa, Frignano, Gricignano di Aversa, Lusciano, Orta di Atella, Parete, San Cipriano d’Aversa, San Marcellino, Sant’Arpino, Succivo, Teverola, Trentola Ducenta, Villa di Briano e Villa Literno), per affrontare, in maniera unita e condivisa, questa seconda ondata della pandemia.

I Sindaci hanno convenuto di chiedere comunicazioni rapide da parte dell’ASL per quanto riguarda i positivi e il tracciamento contatto; yempi certi, e non epiche attese, per il referto del tampone di guarigione; l’impiego di più Forze dell’Ordine e l’Esercito per un serio controllo del territorio poiché le Polizie Locali, le cui risorse umane sono – ovunque – assai ridotte, non sono sufficienti per controllare i territori.

Ecco la lettera aperta dei primi cittadini dell’Agro Aversano:

Nel pomeriggio di oggi, lunedì 9 novembre, si è svolta in modalità telematica una riunione del coordinamento dei sindaci dell’Agro aversano per il fare il punto della situazione sull’emergenza in atto.

Abbiamo istituito un tavolo permanente di emergenza per affrontare in modo unitario questo drammatico momento.

Alla luce del forte incremento della curva epidemiologica nei territori che amministriamo, i contagi continuano a salire e ogni giorno si moltiplicano le segnalazioni di ritardi nell’esecuzione dei tamponi o mancata assistenza ai cittadini.

Noi sindaci, con grande senso di responsabilità, continuiamo ad essere vicini, a cercare di dare risposte e servizi adeguati ai nostri concittadini, ma siamo purtroppo arrivati ad un punto di grande criticità.

Chiediamo, pertanto, alla Regione Campania e all’Asl Caserta di attuare protocolli di comunicazione chiari e soprattutto tempestivi.

Comprendiamo le difficoltà del momento e sappiamo che le aziende sanitarie locali, con le loro strutture distrettuali, sono sotto stress e hanno pesanti carenze di organico ma riteniamo inaccettabile che le comunicazioni di nuove positività vengano effettuate dopo giorni, visto che questo ritardo si ripercuote sull’attivazione dei servizi di assistenza e supporto comunale. Ciò che non può essere più tollerato, però, è il ritardo nell’esecuzione dei tamponi, soprattutto di guarigione, a cui spesso bisogna aggiungere giorni e giorni di attesa per la comunicazione dell’esito.

Abbiamo tutti esultato, pochi mesi fa, per l’uscita dal commissariamento della sanità regionale. Ebbene è giunto il momento che questo passaggio burocratico dispieghi i suoi effetti sul territorio. Vogliamo iniziare a spiegare alla gente che la sanità territoriale può iniziare a farsi carico dell’assistenza ai pazienti Covid e che le strutture ospedaliere del territorio non siano più costrette a cancellare visite specialistiche o interventi attesi da tempo. Vogliamo, in pratica, poter dire che lo Stato tutela il diritto alla salute di tutti.

Chiediamo, inoltre, al Governo rinforzi. Chiediamo se necessario di inviare l’esercito. Comprendiamo la volontà di voler evitare assolutamente un nuovo lockdown generalizzato e lasciare che siano le autorità locali a scegliere quali restrizioni aggiungere a quelle previste dal Dpcm del 3 novembre, ma abbiamo bisogno del supporto dell’esercito e di più forze dell’ordine affinché le regole siano fatte rispettare. E’ impensabile credere che le Polizie Municipali, ovunque ridotte all’osso, possano da sole realizzare un capillare controllo dei vari territori. Noi amministratori ce la mettiamo tutta ma ci ritroviamo bersagliati di critiche, a volte anche dileggiati e questo ci ferisce profondamente perché sono mesi che siamo in trincea a combattere, spesso da soli.

Auspichiamo un rapido riscontro a questo grido di aiuto.

Redazione

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