Basket. Hippo Salerno, lettera aperta alle istituzioni ed alla cittadinanza

Abitualmente, il Minibasket della Hippo Basket Salerno oggi avrebbe festeggiato l’inizio della seconda settimana di attività. Tra riapertura delle scuole, collegi dei docenti, assegnazioni delle palestre da parte degli enti preposti, suddivisione degli orari tra gli aventi diritto e via discorrendo, l’avvio delle attività dei più piccoli è abitualmente fissato per l’inizio di ottobre. I più fortunati, quelli del Settore Giovanile e della Prima Squadra, probabilmente sarebbero stati in campo già da un mesetto, tra preparazione fisica, attività all’aperto, campi di fortuna e deroghe varie.

Oggi, 9 ottobre 2020, il Minibasket non è ancora ripartito e, purtroppo, rischia di non ripartire. Non solo per la Hippo Basket Salerno, ma per tante, tantissime società della provincia di Salerno e di tutta la Campania. Praticamente tutte quelle le cui attività erano ospitate (appunto, erano!) dalle palestre scolastiche. E i ragazzi di Prima Squadra e Settore Giovanile si stanno sì allenando, ma solo all’aperto, almeno fino a quando il meteo lo permetterà.

Tutte le palestre nelle quali la società del presidente Giosafat Frascino ha svolto attività negli ultimi anni, rimettendo in sesto strutture obsolete o del tutto abbandonate, restituendole quindi alle scuole rivalutate, non sono ad oggi disponibili. Non solo, tutti i campi omologati per ospitare gare di campionato in città non sono utilizzabili.

I presidi, alle prese con l’avvio dell’anno scolastico più complicato della storia recente, a causa della pandemia in corso non se la sentono di assumersi la responsabilità di concedere le strutture ad associazioni esterne, negli orari pomeridiani. In alcuni casi, le palestre vengono utilizzate per fini diversi (aule, spazi per compiti in classe, luogo per isolare alunni che presentino condizioni di salute “sospette”). Nulla che riguardi quello per cui sono state create, l’attività fisica, considerata “rischiosa”.

Gli enti proprietari dei locali che ospitano le scuole (a Salerno sono la Provincia per le superiori, il Comune per medie ed elementari) fanno “spallucce” e non riescono a dare risposte concrete ai club che, da mesi, chiedevano di organizzare spazi alternativi (recuperando strutture in disuso o attrezzando aree inutilizzate, coprendo campi all’aperto e via discorrendo). Nulla.

Senza dimenticare che l’unico “Palazzetto”, pardon “Palestra per la Pallacanestro”, il “PalaSilvestri”, è chiuso da quando è iniziata la pandemia, nonostante un bando emanato in estate dall’amministrazione comunale, di cui ancora non si conosce l’esito. Ora, a quanto pare, le porte dell’impianto di Matierno potrebbero riaprirsi con una gestione temporanea da parte del Comune.

Insomma, mentre il Comitato regionale della FIP Campania chiede, entro il 15 di ottobre, di ratificare le iscrizioni ai campionati di competenza, la Hippo Basket Salerno ancora non ha una “casa”; non sa se e dove potrà fare Minibasket; non sa se e dove potrà portare avanti l’attività giovanile; non sa se e dove potrà portare avanti il discorso con i “senior” e con gli irriducibili “Veterani”.

Ciò ha delle conseguenze. Più di 120 bambini (tra Salerno centro, Fuorni e Giovi) non sanno se potranno riprendere a praticare il loro gioco-sport preferito, quello che gli permette di fare pratica sportiva, di non stare davanti ad uno schermo, di imparare a rispettare le regole e a convivere con i coetanei. Quasi 100 ragazzi, quelli che gli amministratori e gli educatori dovrebbero avere interesse a tenere lontani dalle strade, dalle cattive compagnie, consentendo loro di crescere in maniera sana, attendono di sapere se potranno allenarsi in strutture adeguate e disputare i campionati di categoria. Una quarantina di persone, tra Prima Squadra e “Over 40”, spera di poter continuare a sognare e a divertirsi, giocando a pallacanestro.

E i loro familiari, altre 3/400 persone, che abitualmente seguono e sostengono le iniziative della Hippo Basket Salerno, fanno il tifo perché tutto ciò possa avvenire.

Ma il rischio che quanto esposto si debba fermare, non solo a causa del Covid, ma anche per paura, ignavia, scarsa conoscenza delle dinamiche cittadine, poco interesse a quella che dovrebbe essere una tematica primaria, è concreto.

Perciò la Hippo Basket Salerno si pone delle domande.

Cosa pensa di fare al riguardo la Federazione Italiana Pallacanestro, a livello nazionale? E la FIP Campania a livello territoriale? Come intendono affrontare la questione le istituzioni (Regione, Provincia, Comune, Provveditorato agli Studi)?

La società del presidente Frascino, tutti i suoi oltre 200 tesserati ed i loro familiari, attendono educatamente e rispettosamente delle risposte.

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Redazione

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