Come gestire (correttamente) l’acqua della piscina privata: consigli su cloro, ph, alghicidi, flocculanti e superclorazione

Siete i possessori di una piscina? Indipendentemente dal modello, in questo articolo vogliamo sottolineare l’importanza di mantenere un ottimale stato di salubrità dell’acqua della piscina, rispettandone gli equilibri molecolari che tendono a essere sempre gli stessi, ad eccezione delle biopiscine che si regolano autonomamente, essendo, di fatto, degli ecosistemi indipendenti.

L’equilibrio molecolare di una piscina non è altro che l’insieme armonico di:

  • ph (indica l’acidità e quindi la basicità dell’acqua per gas e liquidi);
  • cloro (potente agente ossidante, sbiancante e disinfettante);
  • flocculazione (trattamento di purificazione dell’acqua);
  • eliminazione delle alghe mediante un prodotto alghicida.

La corretta combinazione di questi fattori ci assicura la salubrità dell’acqua della piscina, che a sua volta si traduce in un impianto sicuro e funzionante. Un corretto stato di salute dell’acqua non è però cosa da poco, può non essere semplice da ottenere. Di seguito forniamo un vademecum sulla corretta gestione della piscina, partendo dall’elemento più importante, l’acqua.

La prima immissione dell’acqua nella piscina

Le soluzioni possibili per il reperimento dell’acqua quando si deve riempire la piscina sono prevalentemente tre: l’acqua di acquedotto, l’acqua di pozzo e l’acqua di bacino/autobotte (acqua da invasi).

L’acqua di acquedotto è sicuramente la soluzione ideale, ma non è sempre possibile quindi, spesso, si preleva l’acqua di pozzo. Attenzione, le tipologie di acqua sono differenti, sono infatti regolate da equilibri chimici diversi. L’acqua di pozzo, ad esempio, è caratterizzata da un’elevata quantità di metalli e residui di calcare, per verificarlo è sufficiente prelevarne un campione, versarci dentro del cloro e aspettare che l’acqua diventi marrone per via della presenza dei metalli.

La soluzione a questa problematica c’è e si basa sul funzionamento dei prodotti sequestranti di metallo e flocculanti. Il flocculante svolge un’azione molto importante per la salubrità dell’acqua, poiché aggrega le particelle metalliche facendole diventare più pesanti, un processo che consente poi di rimuovere i residui una volta sedimentati sul fondo della piscina.

L’acqua da invasi ha più o meno le stesse caratteristiche dell’acqua di pozzo, deve quindi essere trattata nel medesimo modo, a volte aggiungendovi un ciclo di filtraggio preventivo.

Il primo ciclo di disinfezione

La disinfezione dell’acqua è lo step successivo al riempimento. La balneabilità dell’acqua e la sua salubrità sul lungo periodo è data dall’aggiunta degli additivi chimici: il cloro e i regolatori del ph.

Il ph di una piscina si misura in una scala da 0 a 14, il valore ottimale è compreso tra 7,2 e 7,6.

L’equilibrio del ph dell’acqua della piscina è il suo valore principale, poiché serve a disinfettare nel modo corretto, ovvero evitando inconvenienti come bruciore della pelle, arrossamenti, ecc.

Per equilibrare il ph servono gli appositi regolatori, sostanze indicate come ph+ e ph- che aumentano o riducono il livello della sostanza nell’acqua.

Il cloro, invece, è il vero disinfettante dell’acqua della piscina. Essendo tra i metodi di disinfezione più diffusi e convenienti, il cloro è quello più impiegato, ma ne esistono anche di altre tipologie, l’ossigeno e l’ozono sono due esempi. Idealmente, il livello di cloro dev’essere sempre compreso tra 0,6 e 1,5 ppm (parti per milione). Per misurare il cloro nell’acqua della piscina basta dotarsi di un kit per la misurazione facilmente reperibile, in cui vi saranno indicate le modalità e le tempistiche per il controllo dei livelli di cloro (solitamente settimanale). Vi sono poi casi in cui si deve provvedere a un ciclo di superclorazione, che andiamo a descrivere nel successivo paragrafo.

La superclorazione

Quando si rimette in moto una piscina privata dopo l’inutilizzo invernale – utilizzando la stessa acqua – bisogna necessariamente avere a disposizione un kit con i prodotti indispensabili per la riapertura della piscina, poi sarà sicuramente necessario provvedere alla superclorazione, ovvero un trattamento che prevede un sovradosaggio di cloro: questo va a ossidare gli inquinanti presenti nell’acqua, favorendone la rimozione in un secondo momento. Il surplus è detto cloro libero e deve essere compreso tra 0,6 e 1,5 ppm. La superclorazione disinfetta l’acqua e porta il cloro libero a quei livelli.

Attenzione: raddoppiando le dosi di cloro per la superclorazione, è altamente sconsigliato immergersi nella piscina per almeno un intero ciclo di filtraggio. Le tempistiche del ciclo di filtraggio dipendono dalla piscina, ma si possono calcolare nel seguente modo: volume ÷ velocità di filtraggio x 2.

La purificazione dell’acqua tramite i flocculanti

Come abbiamo già accennato, i prodotti flocculanti svolgono un’azione aggregante dei metalli che consente di farli sedimentare sul fondo, per poi rimuoverli. I flocculanti devono essere utilizzati solamente quando l’acqua inizia a diventare torbida: 4,5 gr per metro cubo d’acqua è la quantità consigliata. La sostanza va diluita in una quantità d’acqua 10 volte superiore, poi la si deve versare all’interno dello skimmer e, infine, si deve avviare il controlavaggio per un ciclo di qualche ora. Si sconsiglia di immergersi nella piscina nelle 24 ore in cui si effettua questa operazione.

L’eliminazione delle alghe

La salute dell’acqua della piscina dipende anche dall’impiego di un prodotto antialghe, che serve a prevenire la formazione delle alghe. Si tratta di un prodotto preventivo, che non va quindi a rimuovere le alghe già formate, ma ne previene la formazione. Per la prevenzione servono circa 10 gr di alghicida per metro cubo d’acqua ogni 2 settimane.

Se le alghe si fossero già depositate sul fondo e sulle pareti della vasca, sarà necessario rimuoverle a mano.

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Redazione

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