Fase 2, Ferrandino: “Merkel a Ischia è un bel segnale per tutta la regione”

 “E’ un bel segnale che la Merkel vuole tornare a Ischia. L’isola si sta preparando per accogliere i turisti e non può farsi trovare impreparata. Il grande ritardo oggi è nei confronti dei lavoratori che non hanno avuto ancora la cassa integrazione e i bonus che arrivano in ritardo. Per il turismo serve un grande lavoro di promozione per far sì che vengano scelgano le nostre zone. Ma sono molto ottimista”. Così Giosi Ferrandino, europarlamentare del Partito democratico e già sindaco di Ischia, nel corso di Tg club speciale Coronavirus in onda su Teleclubitalia, guarda con favore la notizia di oggi che Angela Merkel ha riconfermato le sue vacanze sull’isola verde.

“I risultati e le capacità del governatore mai come in questo momento sono venute fuori in maniera dirompente. E’ nei momenti difficili che vengono fuori i bravi amministratori. Se prima c’era qualche dubbio di qualcuno sulla candidatura di De Luca, ora sono spazzati via”.

“Il Pd ha in casa il candidato più forte, la sua è una candidatura che non si potrà mettere in discussione. Tra l’altro, De Luca viene dall’esperienza delle Universiadi dove il piglio dell’amministratore decisionista è venuto fuori. Ai cittadini interessa la risoluzione dei problemi”. Per quanto riguarda Napoli, invece, che andrà al voto il prossimo anno dice: “Su Napoli la partita è ancora aperta ma credo che il Pd stavolta, dopo esser rimasto al palo per due consiliature, abbia le carte per presentarsi in regola”.

L’intervento dell’Europa

E’ notizia di oggi che il piano europeo prevede, con il Recovery fund, lo stanziamento di 500 miliardi di euro a fondo perduto, senza condizioni, e di 250 di prestiti. Di questi finanziamenti, all’Italia andranno 172,7 miliardi di euro: 81,807 miliardi sarebbero versati come aiuti e 90,938 miliardi come prestiti. “Oggi abbiamo raccolto il risultato del lavoro fatto nei mesi più difficili. C’è stato un grande lavoro diplomatico soprattutto nei confronti dei paesi più scettici. E’ una vittoria. Inizialmente soprattutto gli euroscettici, ma anche gli europeisti più convinti, hanno vacillato. Si è data così una risposta a chi non credeva negli aiuti dell’Europa. I fondi sono ingenti. Credo che sia stato messo in campo un piano paragonabile a quello del dopoguerra. Ma non è finita qui. Ci saranno ancora altre risorse, la sfida sta nel saperle ben spendere affinché la ripresa avvenga quanto prima. Le risorse ci sono e sono sufficienti ma non devono perdersi nei meandri della burocrazia italiana”.

Per quanto riguarda le misure economiche messe in campo invece dal governo italiano, Ferrandino dice: “Molte delle misure messe in campo per aiutare i cittadini in difficoltà hanno ancora ritardi. Gran parte dei beneficiari non ne hanno usufruito. Le misure già messe in campo con il decreto Cura Italia sono state possibili grazie a un’attività dell’Europa mai mostrata prima. Già dalla prima settimana l’Europa ha liberato il Paese dal patto di stabilità, ha lasciato sul territorio 37 miliardi di euro che stavano per tornare in Europa perchè non spesi dalle regioni, la Bce ha messo sul campo 750 miliardi serviti per acquistare titoli italiani. Solo così è stato sostenibile l’indebitamento. Oggi l’Italia senza l’ombrello europeo non so che fine avrebbe fatto”.

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