Coronavirus, Ing. Tahir: “Medici somali pronti a partire per aiutare l’Italia”

Dopo Russia, Cina e Cuba, anche la Somalia tende una mano all’Italia per contribuire a fronteggiare l’emergenza coronavirus.

Un gruppo di medici e professori somali dell’Università nazionale di Mogadiscio è pronto a partire per affiancare i medici italiani.

Dopo tanti anni ci siamo ritrovati in 14 proprio a Mogadiscio, per promuovere insieme iniziative mediche e sociali” si legge in un messaggio diffuso da un portavoce dei professionisti. “Durante il nostro incontro di oggi ci siamo ricordati con affetto dei nostri docenti di allora, che erano quasi tutti di nazionalità italiana e che provenivano da diverse parti della Penisola”. I medici sottolineano: “Improvvisamente abbiamo sentito un profondo rammarico per i dati del Covid-19 in Italia e per l’ulteriore crescita del numero dei contagiati e dei morti. In questo momento particolarmente difficile sentiamo il dovere di esprimere sincera solidarietà ai nostri colleghi delle associazioni dei medici e sanitari italiani, dando soprattutto la nostra piena disponibilità a lavorare volontariamente al loro fianco”.

Ad aderire all’iniziativa Omar Sheikh Addow, preside e docente di Odontoiatria, e i dottori Jeylani Mohamoud, Yasin Nur, Abdisamad Abikar, Abdirahman Fiqi, Abdullahi Mohamud, Abukar Mohamed, Maria Mohamed Bare, Hameeda Shakiib, Abdullahi Ahmed Hersi, Abdirahman Yusuf Muse, Abdullahi Mohamed Nur, Said Muse Aden e Bashir Sheikh Omar.

Una notizia che mi rallegra e mi inorgoglisce”, afferma l’ingegnere Oliver Tahir, nato a Napoli da genitori somali. L’inventore del dispositivo di sicurezza “Safe”, nipote dell’ambasciatore della Somalia in Italia, Abdirahman Issa Mohamed, da circa due anni è attivamente impegnato in attività finalizzate a rinsaldare i rapporti tra Italia e Somalia. Il presidente della Somalia, Mohamed Abdullahi Mohamed, nel corso della sua visita ufficiale in Italia, nel novembre del 2018, ha definito l’ingegnere Tahir “il ponte di congiunzione tra le due nazioni.”

Mi rincuora il fatto che un gruppo di medici somali si sia reso disponibile a supportare lo sfiancante lavoro che in queste settimane stanno svolgendo i medici impegnati nell’emergenza covid-19, mentre gran parte dell’Europa ci ha letteralmente voltato le spalle. – ha dichiarato l’ingegnere Tahir – Un atto che dimostra il gran cuore e il coraggio di una nazione da sempre definita la “22esima regione d’Italia”. Mi auguro che questa spiacevole circostanza possa almeno rivelarsi utile a ripristinare un rapporto pacifico tra Italia e Somalia. Nel mio piccolo sto cercando di aiutare il mio Paese in questo momento d’emergenza, mettendo a disposizione della società le mie conoscenze e le competenze d’ingegnere informatico, – conclude Tahir – ognuno di noi, anche restando a casa e rispettando le direttive anti-contagio del governo, può fare la sua parte per riuscire, tutti insieme, a sconfiggere al più presto questo nemico invisibile.”

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Redazione

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