I tecnici del futuro: ecco le lauree predilette

L’università è una scelta quasi scontata per la maggior parte dei neodiplomati, soprattutto per coloro che escono dai licei. Lo dimostrano i numeri di immatricolazioni in crescita di anno in anno non solo nelle università pubbliche, ma anche nelle telematiche. Quest’ultime, negli ultimi tempi, stanno ricevendo moltissimi consensi. La UniCusano, tra le altre, è una delle candidate a diventare la miglior università telematica o online con la sua offerta formativa varia e al passo con i tempi e l’uso di strumenti didattici innovativi.

Nonostante continuare a studiare dopo il liceo ormai sia quasi la regola e non un’eccezione, si tratta di una scelta impegnativa, dal punto di vista economico e delle energie da spendere. Ma bisogna tenere conto anche e soprattutto del tempo che si deve dedicare allo studio. Cinque anni all’università sono cinque anni in meno da passare nel mondo del lavoro con tutte le conseguenze che comporta.

Ecco perché la scelta dell’università potrebbe essere non solo una questione di desideri personali, ma anche di possibilità di impiego future. Ritardando l’ingresso nel mondo del lavoro, è normale che una volta si cerchi una facoltà più spendibile per trovare facilmente un impiego.

Secondo l’ultimo rapporto Excelsior Unioncamere – ANPAL, nei prossimi 5 anni ci sarà molta richiesta da parte delle professioni tecniche. Tra il 2019 e il 2023 ci sarà un numero di posti di lavoro vacante presso alcune aziende e imprese che oscillerà tra i 1.985.00 e i 2.438.000. Queste posizioni apparterranno ad alcuni ambiti specifici:

  • ambito economico, soprattutto nel settore relativo all’eco-sostenibilità;
  • ambito culturale/formativo/patrimonio artistico;
  • ambito digitale.

Le professioni tecniche sono quelle del futuro. Il rapporto dice che entro il 2023 saranno richiesti ruoli specialistici come tecnici delle scienze informatiche, fisiche, chimiche, delle vendite e del marketing o progettisti ingegneri. Ci sarà bisogno anche di operai specializzati, artigiani, conduttori impianti e di tecnici commercio e servizio (operatori del benessere, personale di amministrazione della ristorazione e del ricevimento alberghiero e tecnici della sicurezza).

Secondo il rapporto Excelsior Unioncamere – ANPAL, c’è una discrepanza tra la domanda e l’offerta del lavoro. Significa che mancano profili specializzati che possano ricoprire dei ruoli specifici nelle aziende, ruoli di cui c’è un gran bisogno. Questa discrepanza è aumentata nel tempo. Nel giro di due anni (dal 2016 al 2018) il valore è cresciuto di 5 punti percentuali.

Se nel futuro il mondo del lavoro richiederà soprattutto tecnici, le università che attraggono maggiormente gli studenti usciti dal liceo sono economia, ingegneria (soprattutto il corso di elettronica e/o industriale) e medicina, come rivelano i dati raccolti dopo le iscrizioni dello scorso settembre. Sono tutte facoltà con un risvolto pratico che dovrebbero facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro. Meno gettonate facoltà come giurisprudenza e architettura che, almeno fino a qualche anno fa, risultavano tra le preferite dei neodiplomati.

È chiaro che le tendenze sono cambiate, non solo nel mondo del lavoro, ma anche in quello dello studio. Sembra proprio che in futuro ci aspetti un mondo molto più pratico.

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Redazione

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