Napoli. Aggressione a dottoressa e petardo su ambulanza

“Il primo episodio di violenza del nuovo anno, nei confronti del personale sanitario, anche per quest’anno non si è fatto attendere. Questa notte, poco dopo la mezzanotte, presso il nosocomio partenopeo San Giovanni Bosco una dottoressa internista è stata aggredita verbalmente e fisicamente con una bottigliata in faccia, da un paziente probabilmente psichiatrico, senza un apparente motivo. Molti gli episodi di aggressioni alle donne avvenuti nel 2019 ed è raccapricciante aprire il nuovo anno, con un episodio di violenza proprio contro una donna”. A denunciarlo l’associazione Nessuno tocchi Ippocrate.

Sempre la stessa associazione ha denunciato che “in tarda mattinata di oggi l’ambulanza 118 del Chiatamone viene allertata per un’intervento a Barra, l’equipaggio ALS tratta il paziente sul posto e scende dal domicilio di quest’ultimo. Nell’aprire lo sportello del mezzo di soccorso ,il medico ,viene investito da una deflagrazione causata da un fuoco d’artificio (a Napoli chiamato “cipolla”) gettato da ignoti sotto l’ambulanza. La paura è stata tanta ed il rischio che l’ambulanza saltasse in aria era reale! (Presenza di ossigeno gassoso a bordo e benzina). Il medico colpito dallo scoppio domattina si farà refertare, attualmente accusa ipoacusia ed acufeni. Episodio simile accadde alla postazione Aeroporto a Pianura esattamente un anno fa, la storia si ripete!”.


Dottoressa aggredita a Napoli, Rostan: “Si voti subito Ddl Antiviolenza”

“Chiederò ai capigruppo di maggioranza e opposizione di calendarizzare al più presto la votazione in Aula del disegno di legge 867 in materia di sicurezza per il personale sanitario e socio-sanitario nell’esercizio delle proprie funzioni che va necessariamente integrato con il riconoscimento della qualifica di pubblico ufficiale a medici e infermieri in servizio. Non c’è più tempo da perdere. I due gravissimi episodi accaduti il primo giorno dell’anno a Napoli, con una dottoressa dell’ospedale San Giovanni Bosco aggredita a bottigliate e un equipaggio del 118 bersagliato da petardi mentre effettuava un soccorso nel quartiere Barra, sono molto più di un campanello d’allarme. E’ inaccettabile continuare a fare la penosa conta delle aggressioni in tutta Italia senza essere in grado di porre un argine ai violenti di turno, costringendo chi deve badare alla nostra salute a lavorare in condizioni di pressione inaccettabili”. Lo ha dichiarato la vicepresidente della Commissione Affari sociali della Camera, Michela Rostan.

“L’aggravamento delle pene per gli aggressori previsto nel Ddl 867 è un primo passo in avanti – prosegue Rostan – ma non basta. Bisogna ottenere l’automaticità del procedimento penale d’ufficio a carico degli aggressori, sottraendo così le vittime da ulteriori violenze. Bisogna prevedere la presenza fissa di drappelli delle forze dell’ordine in tutti gli ospedali, a partire da quelli dove si registrano questi episodi.  Nell’ambito, infine, dei fondi per la realizzazione di nuove strutture e del risanamento di quelle fatiscenti, particolare importanza deve essere data alla videosorveglianza, anche a bordo delle ambulanze del servizio 118, per individuare e punire all’istante chi usa violenza contro il personale mettendo a repentaglio la vita delle persone da soccorrere e, è bene sempre ricordarlo, interrompendo un pubblico servizio”.


Aggressioni 118, Ficco (SAUES): “Vero nodo è carenza personale, siamo già pubblici ufficiali”

“Lo ricordiamo a quanti, da più parti, continuano a proporla come panacea di tutti i mali: la qualifica di pubblico ufficiale del medico delle strutture pubbliche in servizio è una titolarità già assodata per legge, più volte sottolineata dalla Corte di Cassazione, come d’altra parte autorevolmente rimarcato in più circostanze dal magistrato presidente Francesco Iacone”. Lo afferma Paolo Ficco, presidente nazionale del Sindacato Autonomo Urgenza Emergenza Sanitaria (Saues).

“Quanto accaduto ieri al collega in servizio sull’ambulanza a Barra e alla dottoressa aggredita al San Giovani Bosco, ai quali vanno la nostra piena solidarietà e vicinanza, è gravissimo – aggiunge Ficco – e va affrontato promuovendo la cultura del rispetto per la nostra professione e adeguate misure di prevenzione”.

“Va però innanzitutto affrontata, senza ulteriori perdite di tempo, la grave carenza di personale medico abbandonando la logica del ricorso ai costosissimi straordinari e favorendo il passaggio alla dipendenza nei Pronto Soccorso dei medici convenzionati di emergenza territoriale i cui posti potrebbero essere ricoperti da giovani laureati debitamente formati”, conclude il presidente Nazionale del Saues.


Napoli. Medici aggrediti, Nappi: “Ennesimo fallimento De Luca, garantire sicurezza”

“Le aggressioni al personale sanitario in Campania hanno superato il livello di guardia. Questi lavoratori non possono essere abbandonati a loro stessi e le autorità hanno il dovere di difenderli, come dovrebbero con tutti i cittadini. Purtroppo, però, alla nostra denuncia di qualche mese fa, quando vittima di un caso analogo erano stati i lavoratori dell’ospedale di Ischia, non è stato dato alcun seguito”. Così in una nota Severino Nappi, Il Nostro Posto.

“Anche le strutture pubbliche in Campania stanno diventando sempre più posti di frontiera. Una situazione che ha un preciso e chiaro responsabile. Vincenzo De Luca che, dimenticando di avere da 5 anni in mano la gestione della sanità campana, crede di cavarsela con la pelosa e rituale solidarietà al personale medico aggredito. Il nostro impegno è che il 2020 porti al Nostro Posto un presidente responsabile che sappia guardare davvero in faccia alla realtà e scegliere il meglio per i loro cittadini e non per le loro tasche, le loro poltrone o i loro interessi. E’ arrivato il momento di un sano e solido riscatto, che solo con noi potrà esserci”.


Medici aggrediti a Napoli, Verdoliva: “Telecamere su mezzi”

Entro due settimane saranno installate a Napoli le prime telecamere sui mezzi di soccorso. Lo annuncia il dg dell’Asl Napoli 1 Centro, Ciro Verdoliva, dopo l’ennesimo episodio di aggressione al personale sanitario con il lancio di un petardo su un’ambulanza.

“Siamo pronti a concretizzare ulteriori azioni deterrenti come le telecamere sulle ambulanze per le quali è già stato disposto l’affidamento, la prima installazione è prevista entro il 15 gennaio”.

(ANSA)

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