Casaluce. Consiglio comunale sul forno crematorio: hanno perso tutti!

“La gioventù, la maturità e la vecchiaia sono tre periodi della vita che potremmo ribattezzare “rivoluzione, riflessione e televisione”. Si comincia col voler cambiare il mondo e si finisce col cambiare i canali”. Così parlò Luciano De Crescenzo nei tanti pensieri di Bellavista. Riprendo l’ultimo periodo “si finisce col cambiare i canali”. Ieri effettivamente c’era bisogno di un telecomando: da un dibattito con interventi ad una rissa dei talk show.

Nulla da raccontare visto che ieri sera non c’è stato nessun vincitore ma solo sconfitti. Sì sconfitti. Quello che doveva essere un consiglio comunale aperto, tenutosi in Piazza Statuto, sulla discussione di una possibile realizzazione sul forno crematorio, si è trasformata nella “Sfida all’O.K. Corral”. Ieri sera hanno perso tutti: dall’intero consiglio comunale al popolo. “L’aula” si trasforma in un ring, dalla piazza cori e tifo da stadio con tanto di epiteti. Momenti di accesi diverbi e animi tesi che hanno come risultato una becera figura da parte di tutti: amministratori e cittadini.

Parlando di fatti concreti, dalla maggioranza, per bocca del Sindaco Tatone, più volte è stato rimarcato la possibilità di rivedere la realizzazione del forno crematorio e discuterne, prima della pausa estiva, nella prossima seduta del civico consesso.

Dall’opposizione arriva compatto un no secco all’opera.

Per Giovanni D’Ambrosio, in quota di Idee in Comune, “il Sindaco blocchi l’iter o assicuri i voti in Consiglio per indire il Referendum Consultivo. Non mi è piaciuto il consiglio comunale di ieri, nel mio intervento ho provato a tirare fuori dalla contesa maggioranza-opposizione la questione forno, ma gli sforzi a nulla sono valsi. Quella che doveva essere un’occasione per confrontare le opposte posizioni, si è trasformata in uno spettacolo inutile e desolante, dove un po’ tutti hanno sbagliato. Ad ogni modo, voglio rendervi partecipi della proposta che ho avanzato in Consiglio. Il nostro statuto comunale prevede l’indizione di Referendum Consultivi (ai sensi dell’Art. 62) quindi, nulla di più semplice e democratico che chiamare i cittadini ad esprimersi.  Benissimo ascoltare esperti a favore e contro. Ho molto apprezzato l’apertura al confronto del Sindaco e sono fiducioso che lui stesso arrivi alla decisione di non procedere. Laddove così non dovesse essere e considerato l’alto impatto economico, sociale ed ambientale che, comunque, un simile insediamento avrebbe sull’intera cittadinanza, prima di completare l’iter autorizzativo non si può non passare per una consultazione del popolo sovrano. Chiaramente mi auguro potremo indire il Referendum con una delibera di Consiglio Comunale approvata all’unanimità, diversamente si avvierà una raccolta firme per indirlo, infatti il nostro statuto stabilisce che col consenso di 1000 cittadini (Art. 62 comma 3) il referendum va fatto! Non mi è piaciuta l’espressione ‘il popolo ha già scelto’ da parte del Sindaco. Io direi che Il popolo ha scelto i propri rappresentanti. Non ha scelto di avere problemi ambientali ed economici”.

Più duro il gruppo consiliare di minoranza Uniti per Cambiare formato da Antonio Cutillo, Antonio Comella ed Arturo Spina. “Un Sindaco, che da ex assessore approva una delibera di giunta finalizzata alla realizzazione del forno crematorio, indice ora un consiglio comunale in piazza, si dichiara aperto a rivedere ogni decisione, ma invita a partecipare allo stesso due ingegneri che ci sono venuti a raccontare la favoletta che è tutto a posto, che i forni non inquinano, che le emissioni non sono pericolose. Lo stesso ex assessore, Tatone, che ha approvato in giunta quel progetto, viene da Sindaco in piazza e di fronte ad una così folta partecipazione di cittadini contrari al forno, forse per strappare qualche applauso, dice di essere anch’egli contrario all’opera, ma che avrà bisogno di studiare la cosa per bene prima di revocare la delibera tanto contestata. Un ex sindaco, oggi assessore all’Urbanistica, che con il piglio e l’arroganza di un generale che non ha ancora capito di essere andato in pensione, continua a tenere banco. Dal Sindaco Tatone un continuo oscillare tra aperture, false, e tentativi di dimostrare la mancanza di pericoli derivanti dalla realizzazione del forno crematorio che per noi non si deve fare“.

Fuori dal coro interviene anche Antonio Spino, coordinatore cittadino di Forza Nuova Casaluce. “Ci appelliamo al buon senso della giunta comunale affinché faccia marcia indietro riguardo la sciagurata decisione presa in merito al’istallazione del forno crematorio all’indomani del consiglio comunale straordinario tenutosi in Piazza Statuto nella serata di ieri. Molti cittadini – sottolinea Spino – ci stanno chiedendo delucidazioni circa le sorti del Forno Crematorio da installare nel cimitero comunale, il quale progetto è stato approvato durante la gestione comunale Pagano (è bene ricordare come l’attuale sindaco Tatone fosse assessore ai LL.PP.,  e come tale progetto fu definito dalla stessa maggioranza quale ‘emancipazione sociale a impatto zero’). A tal proposito sono necessarie, allora, due considerazioni: 1) la scelta fatta è lungi dall’essere un segno di emancipazione ed i commenti del dopo consiglio di qualche consigliere di maggioranza ne danno piena conferma; 2) l’annuncio da “premio Nobel” circa l’impatto zero sull’ambiente è stato fatto in assenza di documenti che lo comprovino, né di carattere scientifico, né di altra natura. Non siamo assolutamente contrari alle libertà individuali per quel che concerne la cremazione, però siamo convinti che tale investimento sarà fonte di guadagno economico solamente per le parti attive del progetto, favorendo ancora una volta il benessere di pochi a discapito dell’ambiente e dei cittadini.  Alla luce di ciò,  dopo la pubblica Assise, chiediamo quanto prima alla giunta Tatone e all’intero consiglio comunale di votare la revoca della delibera del forno crematorio, come sta accadendo in molti comuni, casertani e non. Ieri sera è emerso il fatto che la stessa maggioranza Tatone fosse visibilmente spaccata a riguardo, ma nonostante ciò su 9 consiglieri di maggioranza (vista l’assenza di Nicola Marino, Raffaela Migliore e Pasquale Felaco) solo gli assessori Pagano e Zaccariello hanno preso la parola. Tatone è la voce di tutti? Questo non deve accadere. Ogni consigliere comunale ha facoltà di parola ed il diritto di essere favorevole o contrario circa la tematica trattata. Sottolineo anche come non sia idoneo per il numero due della Casa Comunale rispondere  a tono di bambino, ‘con te non ci parlo’, come replica ad una mia domanda sulla questione forno, domanda posta innanzitutto da cittadino e poi da coordinatore di un partito. Insomma abbiamo capito che Tatone ha impartito ai suoi il cosiddetto ‘no comment’. Ci affidiamo al buon senso della cittadinanza e auspichiamo che sia realmente attiva in questo senso, mostrando disapprovazione per una manovra a dir poco inutile e dannosa. In caso di riscontro negativo su entrambe proposte, saremo pronti non solo ad interpellare Sua Eccellenza il Prefetto per intervenire quanto prima sulla questione ma anche a scendere in piazza con azioni forti e concrete per dire no al forno crematorio“.

Una chiusura con un invito: un richiamo all’ordine. L’aula torni ad essere un luogo di confronto tra maggioranza ed opposizione. E per alcuni, forse, qualche ‘ripetizione serale’ sull’ABC del civico consesso!

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