Mantova. Caso Fasci Italiani del Lavoro, coinvolto il napoletano Stravolo: “E’ un processo ideologico”

3 anni e 6 mesi per aver partecipato ai Fasci Italiani del Lavoro, lista balzata agli oneri della cronaca nel giugno del 2017 quando la figlia Fiamma Negrini, figlia del segretario Claudio, fu democraticamente eletta alla carica di consigliere comunale nel Comune di Sermide e Felonica (MN) grazie al consenso di oltre il 10% degli elettori conquistando un seggio all’opposizione. E’ quello che è successo a Vincenzo Stravolo, 39enne napoletano, addetto alla reception in un hotel a Napoli.

La vicenda in sè è assurda, ancor di più la mia posizione. Sono quasi dodici anni che svolgo attività politica nell’area della destra radicale. Ho preso parte ai Fasci Italiani del Lavoro come semplice collaboratore. Mi ritrovo coinvolto nell’indagine a carico dei Fasci Italiani di Lavoro per puro caso. Di questo movimento conosco il fondatore Claudio Negrini da anni ma non ho mai aderito al suo movimento – spiega Stravolo –. Nel giugno del 2017 quando la figlia Fiamma è stata democraticamente eletta alla carica di consigliere comunale nel Comune di Sermide e Felonica (MN) grazie al consenso di oltre il 10% degli elettori, Claudio, suo padre mi chiese la cortesia di gestire la pagina Facebook del suo movimento, i rapporti con la stampa e le televisioni. Una gestione della pagina Facebook e dei rapporti con i media, a titolo di cortesia, quindi gratuito, che sarebbe durata il tempo necessario per far calmare le acque dopo la bufera che aveva coinvolto il movimento dopo l’elezione di Fiamma Negrini a consigliere comunale. Una vicenda assurda“.

Sempre nella destra radicale, Stravolo inizia il suo percorso politico nel 2007 con la Fiamma Tricolore, poi nel 2008 con Forza Nuova. Nel 2011 aderisce al Movimento Patria Nostra dove ha ricoperto i ruoli di Coordinatore regione Campania e Vice Segretario Nazionale, dimettendosi a fine 2011. Dal 2012 al 2016 torna a Forza Nuova prima come militante politico e successivamente come dirigente occupando i seguenti ruoli: responsabile Dipartimento Politiche Sociali FN Napoli, segretario cittadino di Napoli, segretario provinciale di Napoli, responsabile nazionale Ufficio Reclutamento, lasciando l’incarico nell’aprile del 2016. A maggio 2016 aderisce al Fronte Nazionale di Adriano Tilgher ricoprendo il ruolo di Commissario provinciale di Napoli, ruolo che abbandona nel dicembre 2016 unitamente al movimento. Nel maggio 2017 accetta di candidarsi come indipendente nella lista “Insieme per Melito” (composta dal Popolo della Famiglia e Terra Nostra) alle elezioni per il rinnovo del Consiglio Comunale che si sono svolte lo scorso 11 giugno 2017. A giugno di quell’anno la collaborazione coi Fasci Italiani del Lavoro. Nel gennaio del 2018 aderisce a Casapound Italia. Inoltre, da quasi 4 anni, è stato impegnato nel sociale con un’Associazione di promozione sociale che aiuta le famiglie italiane in difficoltà, e da settembre 2018 svolge attività di volontariato come guardia ambientale con un associazione operante nel comune di Melito di Napoli.

Ieri, durante la discussione del processo con rito abbreviato davanti al gup Gilberto Casari, il procuratore capo Manuela Fasolato ha chiesto poco meno di 20 anni di reclusione per sette dei nove imputati (due hanno scelto di affrontare il processo con rito ordinario). Ai nove imputati viene contestata la ricostituzione del disciolto partito fascista in violazione della Legge Scelba e della XIIª disposizione transitoria della Costituzione. Il giudice aggiornato l’udienza al prossimo 22 marzo, quando emetterà le sentenze. La pena più alta nei confronti di Claudio Negrini: 4 anni di reclusione.

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Redazione

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