Aversa. Tribunale Napoli Nord, Ordine Avvocati scrive al ministro Bonafede

Ritardi, inefficienze e carenza d’organico porteranno a un “sicuro disastro giudiziario” se non si interviene in tempo. “Venga a trovarci e a toccare con mano” e individua tra le priorità il passaggio del Giudice di Pace di Marano sotto l’egida del Ministero.

Tre pagine che descrivono uno scenario difficile, al limite del collasso. E non bastano soluzioni ordinarie e professionalità: servono misure straordinarie. Tutto questo – e altro ancora – racchiuso in tre fogli che il presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati Napoli Nord Gianfranco Mallardo (in foto a sx) ha consegnato in queste ore al Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, per spiegare come affanna il Tribunale di Napoli Nord.

Ecco la lettera integrale:

Signor Ministro,
da pochi mesi ho l’onore di presiedere il neoistituito Ordine degli Avvocati di Napoli Nord presso l’omonimo Tribunale, previsto a Giugliano in Campania nel 1999, ma effettivamente operativo in Aversa soltanto dal 2013.
Il territorio di competenza del Tribunale di Napoli Nord è particolarmente complesso sul piano sociale, economico e criminale: si tratta, infatti, di una vasta area geografica caratterizzata dalla presenza di ben 38 comuni di grandi dimensioni che vanno dalla periferia a Nord di Napoli sino a sud di Caserta, coprendo un bacino di utenza di oltre un milione di abitanti.

Si tratta di quella che una volta era definita – e lo è tuttora – “Terra di Lavoro”, ma che la cronaca ha ribattezzato, per i motivi ben noti, come “Terra dei fuochi” o “Terra di camorra”.

La strategicità e l’importanza del Tribunale di Napoli Nord quale cruciale Presidio di Legalità in quest’area sono testimoniate dal fatto che il Tribunale è stato confermato anche dalla – per molti versi – sciagurata riforma della geografia giudiziaria del D. Lgs. 155/2012.

La conferma più importante è quella che deriva dai numeri impressionanti che il Tribunale, in questi primi anni di attività, ha prodotto. Tali numeri hanno portato qualche organo di stampa a titolare che il Tribunale di Napoli Nord è già al “collasso”, con un carico di arretrato che, in considerazione dei pochi anni di attività, è già enorme.
Devo, purtroppo, confermare che l’immagine fornita dalla cronaca e quella che ne trae chi frequenta quotidianamente questo Ufficio giudiziario corrispondono!

In pochi anni, si è partiti da un carico pari a zero per giungere, ad oggi, ad arretrati enormi ed intollerabili per un tribunale giovane e che porteranno, se non si interviene con urgenza, di qui a poco, ad un sicuro disastro giudiziario.

I ritardi e le inefficienze sono addirittura incredibili se si volge lo sguardo all’Ufficio del Giudice di Pace di Napoli Nord, che è di diretta competenza ministeriale. Basti qui richiamare un solo dato: lo scorso mese di luglio, l’Ufficio del Giudice di pace sta assegnando ai giudici le cause iscritte a ruolo nel lontano luglio 2016, con un ritardo di ben due anni per la prima udienza.

Il pur notevole impegno profuso da tutti gli operatori della Giustizia – dai responsabili degli Uffici Giudiziari del Distretto, del Tribunale e della Procura, al personale di cancelleria, e, quotidianamente, dagli stessi avvocati – non riesce a superare e colmare un deficit organizzativo che è strutturale, e che è dovuto, essenzialmente, ad una gravissima carenza di personale amministrativo, oltre che, anche, ad una non adeguatezza delle strutture, con particolare riferimento a taluni uffici.

I dati in possesso del suo Ministero Le confermeranno l’esistenza di una scopertura della pianta organica pari al 50% (comune a diversi altri uffici giudiziari), ma tale dato è assolutamente erroneo per difetto e, perciò, fuorviante nel caso del Tribunale di Napoli Nord.
In realtà, la misura del 50% fa riferimento alle previsioni della pianta organica quale era stata approvata a suo tempo in sede di istituzione e sulla scorta di una previsione di carico giudiziario che risulta completamente superata dalla realtà dei fatti, ove si è verificato in concreto un carico di molto superiore a quello atteso e previsto.

Un’analisi condotta secondo i dati reali ed effettivi, in applicazione dei parametri ministeriali vigenti, porterebbe ad una valutazione del fabbisogno del personale necessario di molto superiore a quello previsto in pianta organica, che certificherebbe, quindi, un dato di copertura attuale di appena il 30% del fabbisogno effettivo.
Si tratta di una carenza di personale, strutturale ed originaria, cui non è possibile – nonostante ogni sforzo in tal senso compiuto da tutti, a cominciare dal Presidente della Corte di Appello di Napoli – porre rimedio con le soluzioni ordinarie e, necessariamente, provvisorie dei trasferimenti e comandi tra uffici: soluzioni queste benemerite e responsabili, ma utili ad evitare solo che il “collasso” sopra evidenziato diventi un vero e proprio “coma”.

Né, si aggiunge, è possibile porvi rimedio con iniziative avviate da questo Ordine degli Avvocati, che, ultimamente, ha siglato un protocollo con il Nucleo Volontario Associazione Carabinieri al fine di garantire per un periodo di sei mesi la presenza di volontari presso il Giudice di Pace di Napoli Nord per svolgere attività di ausilio e supporto al personale di cancelleria, con spese a carico dello stesso Ordine. Con tale intervento –che certamente è episodico e non strutturale- si stanno risolvendo i problemi di arretrato nella fissazione delle udienze, pur permanendo altri ostacoli di funzionamento non facilmente superabili se non in modo organico.

Altro dolente capitolo è la gestione ed il funzionamento degli Uffici del Giudice di Pace del circondario con spese a carico dei Comuni. Questi ultimi Enti sono già al collasso economico per la gestione ordinaria e non sorreggono più le spese di mantenimento del Giudice di Pace.
Eppure, in alcuni uffici come quello del G.d.P. di Marano di Napoli, i numeri dei fascicoli trattati ogni anno sono pari a quelli di un tribunale di medie dimensioni, arrivando anche a 20.000 ad anno per le nuove iscrizioni; dimensioni che renderebbero necessario rendere ministeriale l’ufficio del G.d.P. di Marano prima che lo stato di dissesto dei Comuni che se ne fanno carico (a cui si avviano lo stesso Marano, Melito, Villaricca ed altri), imponga la sua chiusura con gravissimo danno per i cittadini e per gli operatori del diritto.

È per questo che è necessario che, agli originari errori di sottovalutazione e insufficiente attenzione di chi l’ha preceduta nel ruolo che oggi occupa, si ponga rimedio con interventi strutturali e definitivi, che possono venire solo dal Governo nazionale e da chi, in tale decisivo momento storico per il Paese, ricopre responsabilità specifiche nell’importante settore della Giustizia.

La lettura delle proposte contenute nella bozza di legge finanziaria in merito al personale della Giustizia ci porta a considerare che l’attenzione del Governo appare già rivolta in tale direzione. Ma ciò non ci tranquillizza in ordine al fatto che tali risorse siano finalizzate poi effettivamente verso questo territorio e questo Tribunale.
Per tali motivi Le chiedo, Signor Ministro, forte della sola consapevolezza di rappresentare un Ordine con oltre 3000 avvocati e 2000 praticanti, un gesto simbolico di attenzione verso questo Tribunale attraverso una visita e la partecipazione ad un incontro di lavoro presso gli Uffici del Tribunale con i Responsabili degli uffici e i rappresentanti dell’Avvocatura.
In tal modo, avrebbe la possibilità di constatare personalmente – anche attraverso la preziosa lente dell’esperienza di avvocato – lo stato di necessità e di urgenza del problema che si sta portando alla Sua diretta attenzione al fine di sollecitare interventi concreti ed il più possibile tempestivi.

Una sua visita in tempi rapidi sarebbe percepita da tutti gli operatori del Tribunale di Napoli Nord, oltre che dai cittadini che attendono quotidianamente di veder soddisfatta la loro domanda di Giustizia, come un atto di sensibilità ed attenzione che, certamente, sarebbe molto apprezzato.
Cordiali saluti.

Aversa, 13 novembre 2018

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