Costa Rica. 25enne cantante messicana stuprata e uccisa: era la prima tappa

Componeva e suonava, ispirata dalle musiche di tutto il mondo. E per condividere la sua arte con il resto del mondo sognava da tempo di girare il pianeta. Ma l’avventura che la 25enne musicista e produttrice messicana Maria Trinidad Mathus Tenorio voleva intraprendere da sola, si è brutalmente interrotta alla prima tappa del suo sogno, su una spiaggia del Costa Rica, dove è stata violentata e uccisa. Appena partita, a fine luglio, aveva postato un messaggio pieno di entusiasmo: “Oggi inizia il mio viaggio dopo tanto tempo in cui ho sognato di girare il mondo tutta sola”. Poi la prima tappa, il Costa Rica: “E’ arrivato il momento della natura piena. Costa Rica, vita pura”. Pura e intensa, come l’emozione di passeggiare sulla spiaggia sferzata dall’oceano, all’alba: un’emozione che le è stata fatale. Il suo cadavere, lambito dalle onde sul bagnasciuga, è stato trovato una settimana fa sulla spiaggia del Carmen, a Santa Teresa del Cobano, sull’Oceano Pacifico.

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Heart de sirena ❤️

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Mi primer single “Perdí las flores” Marmaid ya está disponible en Spotify! 🔥🔮👶

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Mermaid Witch 🌙 Photo credit @cha_baeza

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Extraño pasar mis días desnuda con el mar

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Cara de ardilla con lipstick corrido 💖

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I suoi aguzzini, dopo averla minacciata e violentata, l’hanno trascinata in mare e affogata: una sorte che poteva toccare anche a una ragazza britannica, con cui Maria aveva fatto amicizia in viaggio, che invece è riuscita a divincolarsi da quel gruppo di uomini – forse due – che volevano rapinarle: minacciosi, sessualmente aggressivi e violenti. L’amica britannica è riuscita ad allertare un uomo della sicurezza, ma sono trascorse ore prima che il mare riportasse a riva il corpo di Maria. Che, pure essendo figlia di un Paese come il Messico, in cui le donne vittime di violenza e femminicidio non si contano più, aveva scelto l’avventura in solitaria.

“Viaggiare da sole non dovrebbe essere un pericolo”, è stata la reazione dei suoi amici sui social network, ripresa dal movimento femminista latinoamericano ‘Ni una menos’ (Nemmeno una di meno) e rimbalzato in tutto il mondo sui social e sui media. Come è rimbalzata la notizia di una veglia e della ‘Marcha en blanco”, piena di rabbia e commozione, celebrata la scorsa notte con la presenza – stando ai media locali – di centinaia di persone, locali e straniere, sulla spiaggia di Santa Teresa, con un disperato messaggio audio della mamma di Maria. Le spoglie di Maria sono state restituite alla famiglia in Messico e nel frattempo la polizia costaricana ha fermato due uomini sospetti, uno dei quali – fa sapere il quotidiano The Costa Rica Star – è stato rilasciato per mancanza di prove. Al secondo sospetto, che alcuni media dicono essere stato percosso dalla folla al momento del fermo, sono stati comminati tre mesi di custodia cautelare.

(ANSA)

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