F-35, Brignone: “M5S rinnega origini e fa retromarcia su cacciabombardieri”

“‘Abbandono in via definitiva’ del programma di acquisto degli F-35 ‘ponendo in essere ogni utile azione al fine di risolvere il contratto d’acquisto dei velivoli’. Questo sosteneva la mozione del Movimento 5 Stelle presentata nel 2013 sui cacciabombardieri. E la deputata Maria Edera Spadoni, in Aula, spiegava che ‘questi armamenti porteranno alla dimostrazione di quanto la Costituzione possa essere calpestata, ripudiata e offesa’. E ancora: qualche anno dopo, nel 2017, l’allora parlamentare Tatiana Basilio rilanciava la necessità di fermare il progetto ‘inutile e costoso’. Ora i portavoce dei cittadini, indossati i panni dei ministri, fingono di voltarsi dall’altra parte, rinnegando le origini e appoggiando la linea della ministra della Difesa, Elisabetta Trenta, che ha detto di non voler bloccare il programma”. Lo dichiara la segretaria di Possibile, Beatrice Brignone.

“Dopo l’intervista a Defense News della ministra – aggiunge Brignone – nessuno, tra i Cinque Stelle, si è alzato a dire che i cacciabombardieri sono ‘strumenti di morte’, come fece Alessandro Di Battista sempre nel 2013. Né, come aveva fatto il senatore Bruno Marton nel 2017, qualcuno ha chiesto ‘un approccio diverso’ alla spesa militare. La verità è che la spesa militare sta crescendo di anno in anno, senza distinzione di governo. E per non interrompere la tradizione la ministra Trenta si mette in scia della Pinotti, che l’ha preceduta alla Difesa, come testimonia la retromarcia sugli F-35”.

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Redazione

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