Aversa. Il Comune in pressing per uscire dall’AmbitoC6

Variazioni di bilancio e riconoscimento dei debiti fuori bilancio. Questi gli argomenti affrontati nella seduta di Consiglio comunale svoltasi ieri. Nel corso dell’assise poi, è stata votata la modifica all’art. 10 della Convenzione associativa con l’Ambito socio-sanitario C6, il cui comune capofila è Casaluce, che aumenta da 7 a 8 euro ad abitante la quota contributiva a carico del Comune di Aversa. Contestualmente alla deliberazione è stato proposto, dal Consigliere Palmiero di concerto con l’assessore al ramo Dino Carratù e con il consigliere delegato all’attuazione della 328, Mimmo Palmieri, un emendamento successivamente sottoscritto da tutti i capigruppo e votato poi all’unanimità, secondo cui, tenuto conto della normativa in materia di aziende e/o cooperative speciali consortili, si demanda agli uffici comunali competenti la verifica della possibilità di recedere dalla Convenzione con l’Ambito C6 al fine di costituire un’azienda consortile esclusiva per la Città di Aversa.

“Aversa – ha affermato l’assessore alle Politiche Sociali, Dino Carratù, a margine dei lavori del Consiglio – è una città che conta, oggigiorno, più di 60 mila cittadini, ossia quasi più del totale degli abitanti degli altri comuni che aderiscono all’ambito territoriale. Le nostre esigenze, cioè quelle di un comune grande con una platea eterogenea di persone che necessitano di assistenza, non è quella di comuni di dimensioni circoscritte. Questo inconfutabile dato di fatto, più volte fatto presente dal consigliere Mimmo Palmieri al tavolo istituzionale, ci sta portando a considerare, di concerto con gli uffici regionali, la possibilità di gestire in proprio i servizi socio-sanitari e assistenziali. La gestione attuale dei servizi da parte dell’Ambito – sottolinea l’assessore Carratù – non può soddisfarci e questo malcontento è stato manifestato dal sottoscritto in una missiva nella quale ho sottolineato la necessità di attivare, anche per l’anno 2018, una serie di servizi necessari ed essenziali per la città di Aversa, tutt’ora priva di riscontro. Mi rendo conto, e occorre prenderne atto, che le nostre esigenze non collimano con quelle degli altri associati, ma non possiamo più consentire di essere la ruota di una macchina guidata da chi ha interesse ad andare a sinistra mentre le nostre esigenze impongono una svolta a destra. Aversa ha bisogno di una macchina sua. E ciò – conclude Carratù – senza entrare in polemica con alcun comune confinante. Le nostre esigenze non sono più quelle di 10 anni fa.”

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Redazione

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